Le domande al Dipartimento

Frequently asked questions (Faq) sui progetti e servizi coordinati dal Dipartimento per la trasformazione digitale

Argomenti Banda Ultra LargaSPIDCarta d’Identità Elettronica

Banda Ultra Larga

Le domande in ambito di Banda Ultra Larga

La mappa della banda ultra larga consente di visualizzare l’andamento e lo stato dei lavori su tutto il territorio.

Verifica sul sito della banda ultra larga la copertura di un indirizzo sul territorio nazionale. Inoltre, per informazioni tecniche di dettaglio sulla velocità di connessione e le tecnologie messe in campo nel territorio di pertinenza, è possibile consultare il portale istituzionale della Broadband Map di AgCOM.

La Strategia Nazionale per la Banda Ultra Larga ha l’obiettivo di creare l'infrastruttura in fibra ottica attraverso una serie di attività capillari che investono tutto il territorio italiano, con una particolare attenzione alle cosiddette “aree bianche”. Rispetto invece al rapporto con gli operatori, relativamente alle loro offerte, alle loro infrastrutture e alla velocità di connessione disponibile presso il vostro comune, suggeriamo di contattare direttamente le società di telecomunicazioni per avere delucidazioni.

La Strategia nazionale per la Banda Ultra Larga – “Verso la Gigabit Society (PDF)”, ha l’obiettivo di portare la connettività a 1 Gbps sul territorio nazionale entro il 2026 e favorire lo sviluppo di infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili, così come indicato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e in anticipo rispetto agli obiettivi europei fissati al 2030. Le aree di intervento pubblico sono state definite a seguito dell’attività di mappatura per la rete fissa e quella mobile su tutto il territorio nazionale. È possibile seguire i siti: BUL - banda ultra larga, MISE - Ministero dello Sviluppo Economico, Infratel Italia, per avere aggiornamenti sullo stato dei lavori.

La situazione aggiornata della copertura è indicata nel portale istituzionale della broadband map di AGCOM. Cliccando sulla voce di menù “mobile” e indicando il proprio indirizzo civico, vengono mostrate le mappe di copertura corrispondenti all’area di interesse selezionata e, conseguentemente, le aree non servite (aree scoperte) dalla rete mobile. Non sono mostrate le informazioni del singolo operatore, ma le coperture combinate relative alle tecnologie 2G, 3G, 4G. Per definire il perimetro di intervento pubblico relativo al Piano “Italia 5G”, con il supporto tecnico di Infratel Italia, è stata effettuata nel 2021 una mappatura dettagliata delle reti mobili in tecnologia 4G e 5G esistenti e previste entro il 2026 sull’intero territorio nazionale. L’esito della mappatura ha consentito di verificare l’effettivo fabbisogno di interventi pubblici ritenuti necessari per raggiungere gli obiettivi definiti nella “Strategia nazionale per la banda ultralarga – Verso la Gigabit Society” (PDF), nel rispetto dei vincoli imposti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato.

Le aree bianche sono zone del territorio italiano definite “a fallimento di mercato” perché nessun operatore privato era disposto ad investire con connettività a banda ultralarga. Dal 2018 quindi, tramite finanziamenti pubblici, la società Open Fiber opera in queste zone per colmare il gap infrastrutturale, realizzando una moderna rete in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) e, per alcuni territori, in tecnologia FWA (Fixed Wireless Access) ad altissime prestazioni. I lavori sono iniziati e proseguono su tutto il territorio nazionale proprio partendo dalle aree a fallimento di mercato, maggiormente bisognose di infrastrutture e di connettività.

Le aree grigie sono zone del territorio italiano in cui è presente o verrà sviluppata nel prossimo futuro un’unica rete di accesso ultraveloce di nuova generazione (NGA) e dove nessun altro operatore ha in progetto di sviluppare una rete NGA nel prossimo futuro.

Le aree nere sono zone del territorio italiano in cui sono presenti o verranno sviluppate nel prossimo futuro almeno due reti di accesso ultraveloce di nuova generazione (NGA) di operatori diversi.

La Strategia italiana per la Banda Ultralarga – “Verso la Gigabit Society” (PDF), approvata il 25 maggio 2021 dal Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD), definisce le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale indicati dalla Commissione Europea nel 2016 e nel 2021 – rispettivamente con la Comunicazione sulla Connettività per un mercato unico digitale europeo (cd. ‘Gigabit Society’) e la Comunicazione sul decennio digitale (cd. “Digital compass”) con la quale ha presentato la visione, gli obiettivi e le modalità per conseguire la trasformazione digitale dell’Europa entro il 2030.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano (PNRR) approvato dal Governo il 29 aprile 2021 destina il 27% delle risorse alla transizione digitale, di cui 6,7 miliardi di euro per progetti che costituiscono la Strategia per la Banda Ultralarga, che si pone in continuità con la Strategia varata dal Governo nel 2015. L’obiettivo concreto della Strategia è di portare la connettività a 1 Gbit/s sul territorio nazionale entro il 2026, in anticipo rispetto agli obiettivi europei fissati al 2030.

La Strategia si compone, quindi, di sette interventi e cinque Piani:

  1. Piano “Italia a 1 Giga”;
  2. Piano “Italia 5G”;
  3. Piano “Scuole connesse”;
  4. Piano “Sanità connessa”;
  5. Piano “Isole Minori”.

Italia a 1 Giga intende garantire la connettività ad almeno 1 Gbps in download e 200 Mbit/s in upload alle unità immobiliari che lo necessitano entro il 2026, così come delineato nel PNRR e in anticipo rispetto agli obiettivi europei fissati al 2030. La dotazione economica per questa iniziativa è di circa 3,8 miliardi di euro. Il Piano è stato pubblicato a valle di una consultazione pubblica dedicata e di un percorso di mappatura su tutto il territorio nazionale, per identificare il numero dei civici che al 2026 non sarebbero stati coperti da investimenti privati in grado di garantire una velocità di connessione di 300 Mbps in download.

Bando Italia a 1Giga. Il 24 maggio 2022 è stato aggiudicato il bando Italia a 1Giga per portare Internet veloce a circa 7 milioni di indirizzi civici distribuiti su tutto il territorio italiano. Il bando partiva da una base d’asta di circa 3,6 miliardi di euro per le 14 aree geografiche aggiudicate (cosiddetti lotti): ne sono stati assegnati 3,4 miliardi di euro. Gli esiti della gara sono disponibili sul sito di Infratel Italia. Il 28 giugno 2022 è stato aggiudicato anche il lotto 15 del bando Italia a 1Giga, relativo alla copertura con reti fisse delle province autonome di Trento e di Bolzano, con l’assegnazione di 65 milioni di euro. Gli esiti della gara sono disponibili sul sito di Infratel Italia.

Leggi il Piano Italia a 1 Giga

Italia 5G è il piano di intervento pubblico nazionale per incentivare la realizzazione delle infrastrutture di rete mobile per lo sviluppo e la diffusione del 5G. L’Italia è stata il primo Paese nell’Unione ad aver assegnato diritti d’uso dello spettro radio in tutte le tre bande di frequenze c.d. “pioniere” per lo sviluppo del 5G e questo ha consentito di posizionare la nazione ai primi posti nell’indice DESI della Commissione europea con riferimento al parametro “5G readiness”. Lo stanziamento per il Piano Italia 5G è di 2,02 miliardi di euro e ha l’obiettivo di incentivare la diffusione di reti mobili 5G nelle aree a fallimento di mercato (identificate ad esito della mappatura delle reti mobili in tecnologia 4G e 5G esistenti e previste entro il 2026 sull’intero territorio nazionale), al fine di soddisfare pienamente il fabbisogno di connettività mobile e di fornire servizi mobili innovativi e ad elevate prestazioni.

I bandi 5G. Il 21 marzo 2022 sono stati pubblicati i due bandi per lo sviluppo delle reti 5G in Italia. Il primo bando prevede incentivi sugli investimenti per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di siti radiomobili esistenti fino al 90% del costo degli stessi. Il bando è stato aggiudicato il 13 giugno 2022 con l'assegnazione di 725 milioni di euro. Gli esiti della gara sono disponibili sul sito di Infratel Italia.

Il secondo incentiva la realizzazione di nuove infrastrutture di rete mobili (fibra, infrastrutture e componenti elettroniche) con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, anch’esse finanziate fino al 90% del costo complessivo. Il bando è stato aggiudicato il 28 giugno 2022 con l’assegnazione di 346 milioni di euro. Gli esiti della gara sono disponibili sul sito di Infratel Italia.

Leggi il Piano Italia 5G

Il Piano Scuole Connesse definisce gli interventi per fornire accesso internet a tutte le sedi scolastiche presenti sul territorio nazionale con velocità simmetriche di almeno 1 Gbps. La dotazione economica del Piano, che prevede, oltre alla copertura con internet veloce, anche la fornitura di servizi di gestione e manutenzione per le strutture scolastiche, è di 261 milioni di euro.

Il bando Scuole connesse. Il 28 gennaio 2022 è stato pubblicato il bando per connettere quasi 10 mila sedi scolastiche di tutto il territorio italiano suddiviso in otto aree geografiche. Il bando è stato aggiudicato il 6 giugno 2022, per circa 166 milioni. Gli esiti della gara sono disponibili sul sito di Infratel Italia.

Leggi il Piano Scuole Connesse

Il Piano mira a garantire la connettività con velocità simmetriche di almeno 1 Gbps e fino a 10 Gbps per le strutture sanitarie, dagli ambulatori agli ospedali, distribuite sul territorio nazionale.

Il bando Sanità connessa. Il 28 gennaio 2022 è stato pubblicato il bando Sanità connessa, che interessa oltre 12 mila strutture del servizio sanitario pubblico in otto aree geografiche, che saranno oggetto di intervento da parte degli operatori aggiudicatari della gara. Il 6 giugno 2022 è stato aggiudicato il bando Sanità connessa per circa 314 milioni. Gli esiti della gara sono disponibili sul sito di Infratel Italia.

Leggi il Piano Sanità connessa

Il Piano Isole Minori ha il fine di fornire connettività adeguata alle isole minori, oggi prive di collegamenti con fibra ottica con il continente. Sono state identificate le seguenti isole: Capraia, Favignana, Lipari, Stromboli, Alicudi, Panarea, Filicudi, Salina, Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Ustica, Ponza, Ventotene, Asinara, Isole Tremiti, Isole Pelagie, isole Sulcitanee. Il bando Isole minori per la diffusione della connettività nelle isole minori ha un budget di oltre 45 milioni di euro e interessa le regioni Lazio, Puglia, Sicilia, Toscana e Sardegna. La gara riguarda la progettazione, la fornitura e posa in opera dei cavi sottomarini in fibra ottica e relativa manutenzione. Il 29 aprile 2022 è stato aggiudicato il bando di oltre 45 milioni di euro. Gli esiti della gara sono disponibili sul sito di Infratel Italia.

Infratel Italia S.p.A., la società in-house del Ministero dello sviluppo economico, sulla base della convenzione stipulata con il Dipartimento per la trasformazione digitale e Invitalia.

Si parla di banda ultralarga (BUL) quando la velocità di connessione effettiva in download è di almeno 30 Mb/s. Quando la velocità di connessione raggiunge o supera il Gb/s si parla genericamente di reti ultraveloci. Per consentire queste velocità si devono utilizzare fibre ottiche al posto dei tradizionali cavi in rame, ragione per cui tali reti prendono il nome di reti di accesso ottiche (NGAN) o più semplicemente reti ottiche (NGN).

L’acronimo FTTH sta per Fiber-To-The-Home e indica le connessioni a banda ultra larga in cui il collegamento dalla centrale di trasmissione fino al modem dell'utente finale è realizzato per intero in fibra ottica.

L’acronimo FWA sta per Fixed Wireless Access e indica un sistema di trasmissione dati che prevede l'uso di una rete mista, formata in parte da una rete cablata in fibra ottica e in parte da una rete che sfrutta le frequenze radio.

L’acronimo NGN sta per Next Generation Network e indica la rete d’accesso di nuova generazione, basata sulla fibra ottica e in grado di abilitare servizi d’accesso a banda larga e ultra larga.

Letteralmente “a prova di futuro”, l’espressione è spesso associata alla fibra ottica che viene definita future proof in quanto soluzione in grado di evolvere e supportare capacità trasmissive crescenti, che in futuro potranno arrivare fino a 40 Gbps, supportando i servizi più avanzati e le potenzialità delle nuove tecnologie che arriveranno nei prossimi anni.

Il Comitato per la transizione digitale

Le domande nell'ambito del comitato per la transizione digitale

Il Comitato interministeriale per la Transizione Digitale (CiTD) è l’organo che assicura il coordinamento e il monitoraggio dell'attuazione delle iniziative di innovazione tecnologica e transizione digitale delle pubbliche amministrazioni. Il CiTD coordina l'azione del Governo nell'attuazione dell'agenda digitale italiana ed europea. In particolare, svolge compiti di:

  • esame delle linee strategiche, delle attività e dei progetti di innovazione tecnologica e transizione digitale di ciascuna amministrazione, anche per valorizzarli e metterli in connessione tra loro, per realizzare efficaci azioni sinergiche; esame delle modalità esecutive più idonee a realizzare i progetti da avviare o già avviati;
  • monitoraggio delle azioni e dei progetti in corso, per verificarne lo stato di attuazione, individuare eventuali disfunzioni o criticità, elaborare possibili soluzioni e iniziative.

Inoltre, sono ricomprese nelle materie di competenza del Comitato le attività di coordinamento e monitoraggio dell’attuazione delle iniziative relative:

  • alla Strategia nazionale italiana per la banda ultralarga, alle reti di comunicazione elettronica satellitari, terrestri mobili e fisse; al fascicolo sanitario elettronico e alla piattaforma dati sanitari;
  • alle iniziative per lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie emergenti dell’intelligenza artificiale, dell’internet delle cose (IoT) e della blockchain.

Il Comitato interministeriale per la Transizione Digitale (CiTD) è presieduto dal Presidente del Consiglio o dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale. Il Presidente convoca il Comitato, determina l’ordine del giorno, definisce le modalità di funzionamento e cura, anche attraverso la Segreteria tecnico amministrativa, le attività propedeutiche e funzionali ai lavori del Comitato. Le riunioni del comitato si tengono presso la presidenza del Consiglio dei Ministri. Alle sedute del comitato partecipano, come membri permanenti, il Ministro delegato per la pubblica amministrazione, il Ministro dell’economia e delle finanze, il Ministro della giustizia, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro della salute. Partecipano alle riunioni del comitato anche altri Ministri aventi competenza nelle materie oggetto dei provvedimenti e delle tematiche poste all’ordine del giorno, come il Ministro delegato per il Sud e la coesione territoriale quando vengono trattati temi inerenti le politiche di coesione territoriale e sviluppo del Mezzogiorno; quando si trattano materie che interessano le regioni e le province autonome, possono partecipare il Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, il Presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) e il Presidente dell’Unione delle province d’Italia (UPI).

Identità digitale

Domande frequenti sull'identità digitale

L'identità digitale è lo strumento di identificazione con cui siamo riconosciuti dalla Pubblica Amministrazione per utilizzare in maniera personalizzata e sicura i servizi digitali. Un'unica credenziale per centinaia di servizi pubblici. Con il Sistema Pubblico di Identità Digitale, SPID o la Carta d'Identità Elettronica, CIE, o con la carta nazionale dei servizi, puoi identificarti in maniera semplice, sicura e personale e utilizzare i servizi online pubblici o dei privati aderenti. Trovi tutte le informazioni sul sito dedicato all’identità digitale.

Grazie all’identità digitale non dovrai più gestire credenziali diverse a seconda del servizio che vuoi utilizzare ma una credenziale unica per tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione. Con SPID e CIE puoi contare su sistemi di identificazione unici e sicuri. SPID, ad esempio prevede fino a tre livelli di sicurezza per l’accesso ai servizi mentre CIE, che tutelano la privacy dei dati personali. Oltre ai servizi online della Pubblica Amministrazione italiana, con SPID e CIE puoi accedere anche ai servizi pubblici online dei Paesi membri dell’Unione Europea e ai servizi erogati dai privati aderenti.

Non ancora. Il Sistema di gestione delle deleghe, previsto dal decreto legge “Semplificazioni”, è in fase di disegno e definizione. Il Sistema consentirà, ad esempio ai tanti anziani che non hanno ancora l'identità digitale, di delegare un familiare all’accesso ai servizi dell'Inps o a quelli dell'Agenzia delle entrate, contribuendo a ridurre il digital divide. La delega potrà essere acquisita online o presso sportelli pubblici e potrà riguardare uno o più servizi pubblici. Il sistema di gestione delle deleghe, secondo la norma (art 38, DL n. 77 del 31 maggio 2021), è affidato alla responsabilità del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri. In questo nuovo quadro, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato si occuperà della realizzazione, gestione e manutenzione del Sistema delle deleghe.

SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale

SPID è una delle soluzioni di identità digitale pubblica con cui accedi ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati aderenti. È composta da una coppia di credenziali (username e password), strettamente personali. Semplice e sicura, puoi utilizzarla da qualsiasi dispositivo: computer, tablet e smartphone; ogni volta che, su un sito o un’app di servizi, trovi il pulsante “Entra con SPID”. Trovi tutte le informazioni sul sito dedicato a SPID.

Per ottenere SPID devi essere maggiorenne e hai bisogno di un documento di riconoscimento italiano (carta di identità, passaporto, patente) in corso di validità, la tessera sanitaria o il tesserino del codice fiscale (oppure i rispettivi certificati di attribuzione), la tua e-mail e un cellulare ad uso personale. Puoi attivare SPID scegliendo una delle modalità messe a disposizione dai gestori di identità digitale accreditati dall’Agenzia per l’Italia Digitale (reperibili alla pagina Richiedi SPID):

  • di persona presso gli uffici dei gestori;
  • via webcam con operatore messo a disposizione dal gestore o con un selfie audio-video insieme al versamento di un bonifico bancario;
  • con Carta d'Identità Elettronica (CIE) o passaporto elettronico, identificandosi attraverso le app dei gestori scaricabili dagli store;
  • con CIE, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) - cioè la tessera sanitaria con microchip- o con firma digitale attraverso l’ausilio di un lettore (ad esempio la smart card) e del relativo pin.

Esistono modalità di attivazione gratuite o a pagamento che è bene conoscere prima di scegliere il gestore. Una volta ottenuto, l’utilizzo di SPID per il cittadino è gratuito: nessun costo o canone ti verrà richiesto. Trovi tutte le informazioni sul sito dedicato a SPID.

Verifica se il tuo comune ha attivato il riconoscimento e rilascio di persona presso i propri uffici pubblici in accordo con uno dei gestori di identità accreditati da AgID oppure se è diventato Responsabile per la verifica dell’identità - RAO (offerto ai residenti e a tutti i cittadini maggiorenni). Con questa procedura, gli enti possono aiutarti ad ottenere SPID, verificando la tua l’identità personale presso i loro uffici. Dopo la verifica riceverai via e-mail un file (denominato “pacchetto di attivazione”) che potrai usare online per completare il riconoscimento ed ottenere SPID, scegliendo uno tra i gestori di identità che hanno aderito alla nuova modalità. Scopri gli enti che hanno attivato il servizio.

Ogni volta che su un sito o un’app di servizi è presente il pulsante “Entra con SPID”, puoi accedere ai servizi online con il Sistema Pubblico di Identità Digitale. L’accesso è sicuro e protetto, anche grazie ad ulteriori verifiche di sicurezza, come ad esempio l’invio di una password temporanea (la cosiddetta OTP - one time password) o l’utilizzo di un’app in fase di autenticazione.

Se riscontri difficoltà di accesso relative al livello di autenticazione o alla tua identità digitale SPID, devi far riferimento all’assistenza del gestore di identità con cui lo hai attivato. I contatti di assistenza di tutti i gestori di identità sono disponibili alla pagina “Serve Aiuto” del sito SPID. Se il tuo problema fosse riconducibile al necessario rinnovo della password, ogni gestore mette a disposizione una procedura di recupero credenziali. Se non è stato possibile trovare una soluzione, puoi inviare una richiesta al supporto online per SPID. Se il problema dipende dall’erogazione del servizio e non dall’accesso con SPID (e accedi con SPID ad altri servizi) devi fare riferimento al servizio di assistenza dell’amministrazione che lo eroga.

Visita il sito istituzionale dedicato a SPID, potrai trovare tutti gli approfondimenti che cerchi.

CIE, la Carta di Identità Elettronica

La Carta di Identità Elettronica (CIE) è uno dei documenti di riconoscimento personale italiani, insieme alla patente e al passaporto. Tutti i comuni e gli uffici consolari in Europa rilasciano ai cittadini la Carta d’Identità Elettronica. Il documento contiene un dispositivo elettronico (chip Radio Frequenza, contactless) che garantisce i più elevati livelli di sicurezza e diminuisce drasticamente la contraffazione. Puoi usare la CIE, SPID o la carta nazionale dei servizi, per identificarti in maniera semplice, sicura e personale e anche per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione. Trovi tutte le informazioni sulla CIE sul sito dedicato, realizzato dal Ministero dell’Interno.

Puoi richiedere la CIE presso il tuo Comune di residenza, il Comune di dimora per i cittadini residenti in Italia, il consolato per i residenti all’estero. Per ottenere la carta, ricordati di portare con te la fototessera, in formato cartaceo o elettronico. Nei casi in cui il comune ha abilitato il servizio di prenotazione online “Agenda CIE” puoi inviare la foto tramite questo servizio. Per velocizzare la registrazione, possono servire anche il tesserino del codice fiscale o la tessera sanitaria (non è necessario presentare altri documenti). Inoltre, ricorda di portare con te un documento in corso di validità oppure la vecchia carta d'identità in caso di rinnovo e la denuncia in caso di smarrimento o furto della precedente carta di identità. Il sito dedicato alla Carta d'Identità Elettronica contiene tutte le informazioni sulla richiesta del documento.

L’accesso ai servizi online è possibile ogni volta che, su un sito o un’app di servizi pubblici, è presente il pulsante “Entra con CIE” oppure consultando l’elenco delle amministrazioni che hanno abilitato l’accesso con CIE. L’accesso avviene attraverso l’utilizzo del Pin associato alla carta e fornito contestualmente all’emissione del documento. Le modalità di accesso sono:

  • mediante un computer a cui è collegato un lettore di smart card contactless per la lettura della CIE;
  • mediante uno smartphone dotato di interfaccia NFC e dell’app “CIE ID” e con lo stesso effettua la lettura della CIE;
  • da computer e per la lettura della CIE, in luogo del lettore di smart card contactless, l’utente utilizza il proprio smartphone dotato di interfaccia NFC e dell’app “CIE ID“.

Si può approfondire l’accesso ai servizi con CIE sul sito dedicato.

Se hai bisogno di assistenza per l’accesso con CIE ai servizi pubblici online, segnalazioni relative al sito dedicato alla CIE o al servizio di prenotazione online Agenda CIE puoi inviare una e-mail all’indirizzo cie.cittadini@interno.it. Ulteriori informazioni sul blocco della CIE, o altre modalità di assistenza per i cittadini, sono disponibili nell’area Contatti del sito dedicato alla CIE.

Visita il sito istituzionale dedicato alla Carta di Identità Elettronica, potrai trovare tutti gli approfondimenti che cerchi.

Data ultimo aggiornamento 12 gennaio 2024

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