Dichiarazione Sovranità Digitale Europea: Italia sottoscrive il documento con gli altri Stati membri

Butti: “Sovranità digitale significa decidere in autonomia, restando aperti ai partner che condividono i nostri valori”

Data 19 novembre 2025
Argomenti Attività internazionaliDigital WalletOnce-only

Il Governo italiano ha firmato ieri a Berlino, insieme ai rappresentanti degli altri Stati membri dell’Unione europea, la “Declaration for European Digital Sovereignty” (Dichiarazione per la Sovranità Digitale Europea).

La Dichiarazione definisce la sovranità digitale come la capacità dell’Unione europea di agire in modo autonomo nel mondo digitale, regolando infrastrutture, dati e tecnologie secondo le proprie leggi, i propri valori e interessi di sicurezza, senza indebite dipendenze da attori esterni, ma restando comunque aperti alla cooperazione con i partner internazionali che condividono i principi europei.

Con la sottoscrizione di questa Dichiarazione – ha sottolineato il Sottosegretario Alessio Buttifortemente voluta dal Governo italiano, l’Europa afferma in modo chiaro che la sovranità digitale non vuol dire chiudersi al mondo, ma dotarsi degli strumenti necessari per scegliere in autonomia le proprie soluzioni tecnologiche, proteggere i dati più sensibili e rafforzare le infrastrutture critiche. Come dimostra anche il recente ruolo di promotrice del Digital Commons EDIC, l’Italia è pienamente impegnata in questo percorso.

Il documento chiarisce che la sovranità digitale non identifica una forma di protezionismo o isolamento, ma un approccio comune europeo che rafforza la capacità di fare liberamente le proprie scelte tecnologiche. Ciò passa attraverso un clima favorevole agli investimenti, un quadro regolatorio chiaro e prevedibile e una forte attenzione alla competitività.

Un capitolo centrale è dedicato alla sovranità sui dati, considerati un asset strategico per l’Europa. La Dichiarazione richiama la necessità di proteggere in modo effettivo i dati più sensibili da interferenze esterne e da normative extra-europee, anche attraverso strumenti concreti come il Portafoglio europeo di identità digitale (European Digital Identity Wallet), il sistema “once only”, gli spazi di dati comuni e i sandbox regolatori.

La Dichiarazione individua inoltre alcune aree tecnologiche strategiche su cui concentrare una visione di lungo periodo e gli investimenti, come il calcolo ad alte prestazioni (HPC) e semiconduttori, reti di comunicazione di nuova generazione e infrastrutture satellitari, tecnologie quantistiche e cybersicurezza, cloud e intelligenza artificiale.

In questo quadro, viene riconosciuto anche il ruolo delle soluzioni open source, purché rispettino elevati standard di sicurezza informatica e siano integrate, ove necessario, da tecnologie proprietarie affidabili.

La Dichiarazione sottolinea, inoltre, che la sovranità digitale dipende non solo da tecnologie e infrastrutture, ma anche dalle persone: sono ritenuti indispensabili investimenti in formazione, competenze digitali, alfabetizzazione mediatica e digitale, ricerca e attrazione di talenti. Un’attenzione specifica è dedicata alla tutela della democrazia e della fiducia pubblica, di fronte a fenomeni come disinformazione, deepfake e l’aumento degli attacchi cyber, promuovendo integrità dell’informazione e un ecosistema mediatico online pluralista, nonché servizi digitali indipendenti e affidabili.

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