Intervista del Sottosegretario Butti a "La Sicilia"

Butti: "Sotto la Sicilia passano 20 cavi strategici per Internet." La sfida dei data center

Butti: "Da qui passano oltre 20 cavi sottomarini che connettono Asia, Africa ed Europa al resto del globo. In corso investimenti che ne aumentano il numero e sviluppano tecnologie in digitale, sanità, sicurezza e rischio sismico»"

Data 07 settembre 2025
Fonte

La Sicilia

Argomenti Banda Ultra Larga

Non solo cavidotti elettrici sottomarini fra Nord-Africa e Nord-Europa. La Sicilia è anche un polo nevralgico per l'atterraggio e il transito dei cavi sottomarini, grazie alla sua posizione centrale tra Europa, Africa e Medio Oriente. In località come Palermo, Catania, Mazara del Vallo, Pozzallo e Trapani si contano numerose stazioni di approdo, che contribuiscono a rafforzare la connettività internazionale. Progetti recenti come Unitirreno, con 24 coppie di fibre ottiche che collegano la Sicilia a Roma, Olbia e Genova, ne accentuano il ruolo di hub digitale mediterraneo. L'Isola, dunque, è la “cerniera digitale” tra Africa ed Europa, con investimenti tecnologici in crescita e iniziative come Google, interessata a installare qui basi per i propri cavi. Ciò sta anche spingendo lo sviluppo di nuove applicazioni tecnologiche e di un fiorente indotto, anche se finora i data center che poi utilizzano questi cavi hanno scelto di aprire nel Nord-Italia, come spieghiamo nell'altro articolo in pagina. E alimenta, inoltre, la necessità di vigilare sulla sicurezza di questi cavi sottomarini rispetto al rischio di attentati gia visti in altri mari. Tutte sfide che analizziamo con il sottosegretario Alessio Butti, l'uomo scelto da Giorgia Meloni per guidare l'innovazione tecnologica dell'Italia per i prossimi anni.

Perché il Mezzogiorno come hub dei cavi sottomarini non è soltanto uno slogan?

"Perché I'ltalia ha gia pezzi importanti della filiera e può completarla. Siamo attivi in tre dei sei segmenti chiave grazie a campioni come Prysmian nella progettazione/produzione, e a Sparkle nei servizi. La Sicilia è gia un punto di forza: il Sicily Hub di Sparkle le a Palermo aggrega connessioni da moltissimi cavi con una posizione vicina a Nord-Africa e Medio Oriente, quindi minore latenza e costi competitivi. Per non parlare del progetto “Magna Grecia Cable”, con arrivo a Taranto. E su questa base reale, non teorica, che vediamo il Sud come porta d’Europa verso Africa e Asia."

Quanto contano davvero i cavi nella geoeconomia dei dati?

"Quasi tutti i cavi sottomarini trasportano il 95-99% del traffico intercontinentale. Dal 2020 al 2024 la banda internazionale utilizzata è circa triplicata: significa che l'Europa meridionale può diventare il corridoio più corto e resiliente fra Africa, Asia ed Europa, con il Mezzogiorno come porta d'ingresso naturale".

Sicurezza: i tagli ai cavi nel Baltico hanno fatto scuola. Come si protegge il nostro “sistema nervoso” sottomarino?

*"Con ridondanza e deterrenza. Primo, rotte alternative e approdi multipli per evitare single point of failure; secondo, sorveglianza e monitoraggio attivo, perché le minacce - fisiche e cyber - sono crescenti. Meno di un anno fa, nel corso della ministeriale G7 che ho presieduto a Cernobbio, l'ltalia ha aderito al “Comunicato congiunto di New York” relativo proprio all'importanza di garantire la sicurezza e la resilienza dei cavi sottomarini in un mondo globalmente digitalizzato.

Digitalizzazione: che cosa significa, in concreto, per il Sud?

"Significa mettere insieme tre pilastri (reti, servizi e dati) per rendere competitivo ogni territorio. Sul piano nazionale abbiamo portato il 96% dei Comuni ad avviare la migrazione al cloud e il 99% degli enti ha aderito agli avvisi di PA Digitale 2026. Questo modello, cioè identità digitale, pagamenti, siti standard, notifiche legali e interoperabilita via PDND, sta funzionando benissimo anche nel Mezzogiorno. L'infrastruttura digitale non è un qualcosa di astratto, ma un asset concreto che può diventare un “moltiplicatore” per turismo, agroalimentare, manifattura e P.a. locale".

E per famiglie e imprese del Sud, cosa cambia domani mattina?

"Cambia la prossimità dei servizi: telemedicina e didattica connessa senza dovere percorrere chilometri; pagamenti e notifiche digitali che abbattono tempi e costi. Dove affianchiamo alla tecnologia attività di accompagnamento e facilitazione, L'uso reale dei servizi raddoppia. Parlo dei Punti Digitale Facile, che al Sud stanno avendo un grande successo. In Puglia, grazie ai finanziamenti del mio Dipartimento, abbiamo addiritura già raggiunto il target “Pnrr” di fine 2025. 1l progetto #Reg4IA, finanziato dal Fondo Innovazione (budget 6,6 milioni), porta l'Al in sanità con Hub/Centri regionali per ridurre le liste. C'è un forte coinvolgimento del Sud, con Calabria, Basilicata, Molise e Sicilia insieme alla capofila Liguria."

Digitalizzazione contro spopolamento: quali leve attivereste nel Mezzogiorno nei prossimi mesi?

*"Due leve operative oltre alle competenze, di cui abbiamo parlato. Lavoro e impresa: più hub digitali locali, coworking nei borghi, incentivi a startup e professioni che operano da remoto su filiere come turismo e cultura. Dati e infrastrutture: P.a che 'parla digitale' (grazie a strumenti come AppIO e Pdnd) e connessioni capillari, con particolare attenzione alle aree interne e alle isole minori, dove il collegamento in fibra ha gia dimostrato di cambiare la vita quotidiana. Un Sud attrattivo per talenti e investimenti, non più periferia ma piattaforma del Mediterraneo.

Esistono progetti sullo sviluppo dei cavi sottomarini in Sicilia?

"Sì, la Sicilia è al centro di numerosi progetti. Sparkle ha fatto atterrare il cavo BlueMed a Palermo, collegandolo al data center “Sicily Hub”. Blue-Med fa parte del progetto Blue & Raman, sviluppato con Google, che estende la dorsale fino al Medio Oriente e verso I'India. E', inoltre, in posa Unitirreno, un nuovo cavo “open” che collega Mazara del Vallo a Genova con diramazione su Roma e Olbia. Nell'lsola arrivano già oltre venti cavi, distribuiti tra Palermo, Catania, Mazara, Pozzallo e Trapani, a conferma del ruolo della Sicilia come crocevia digitale del Mediterraneo."

Ma cosa lascia in Sicilia tutto questo? Perché poi i data center sono al Nord.

"Si parla da tempo di un data center di Marsala. Le principali ricadute locali riguardano la collocazione e l'interconnessione, grazie alla presenza di nodi come il Sicily Hub di Palermo e l’Open Hub Med di Carini. Qui è ospitato anche I'Internet Exchange De-Cix Palermo, che collega direttamente le landing station siciliane con grandi network globali. Tuttavia, i grandi cloud provider hanno scelto di localizzare le proprie centrali soprattutto al Nord, come nel caso di Aws a Milano e Google a Milano e Torino. Per quanto riguarda Marsala, non ci sono annunci ufficiali di grandi data center, mentre l'infrastruttura più rilevante nella zona è il punto di approdo del cavo Unitirreno a Mazara del Vallo. In prospettiva, la nuova rete di dorsali è considerata una leva per attrarre in futuro investimenti cloud anche in Sicilia."

In ambito di strategie Nato, alla luce delle guerre in corso, è previsto un tema di sorveglianza delle reti?

"Si. Ma anche per eventualità sismiche. Negli ultimi anni l'Alleanza Atlantica ha posto grande attenzione alla sicurezza delle infrastrutture sottomarine. Nel 2023 la Nato ha creato la “Critical Undersea Infrastructure Coordination Cell”, mentre nel 2024 ha inaugurato a Northwood, presso il comando MarCom, un Maritime Centre dedicato proprio alla protezione di cavi e pipeline. Questa sorveglianza si è intensificata con pattugliamenti navali e droni dopo gli episodi di sabotaggio registrati nel Baltico, considerato che circa il 97% del traffico Internet mondiale e delle transazioni finanziarie passa dai cavi. Parallelamente, in Italia si lavora anche sul fronte sismico: l'Ingv e Sparkle hanno sperimentato il fiber-sensing sui cavi per rilevare terremoti e tsunami»"

Allegati

Articolo "La Sicilia"

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