Intervista del Sottosegretario Alessio Butti a "La Provincia"
Butti: "Sulla Al nuove regole e più sicurezza"
I vantaggi dell' "AI ACT". Butti: "Meno costi, dati sicuri e imprese competitive»
La Provincia
Con l'approvazione del Senato «l'Italia è il primo Paese Ue con un quadro nazionale pienamente allineato all'AI Act» che regolamenta l'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale. A spiegarlo è il sottosegretario all'Innovazione Tecnologica, il comasco Alessio Butti, che parla di «enormi benefici per le piccole e medie imprese e le start up» lariane grazie anche ai contributi messi a disposizione da Roma.
In sintesi, in che cosa consiste la legge sull'Intelligenza artificiale?
"È una cornice nazionale, pienamente allineata all'AI Act europeo, che fissa principi chiari come centralità della persona, responsabilità umana, trasparenza e sicurezza e regole proporzionate al rischio dei sistemi. Definisce una governance tecnica: funzioni ispettive e di vigilanza cibernetica in capo ad Acn (Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ndr); standard, notifiche e accompagnamento all'adozione ad AgID. Prevede poi un ciclo di policy continuo con Strategia nazionale aggiornata e rapporto annuale al Parlamento, oltre aun programma di investimenti mirato su startup e Pmi da 1 miliardo di euro."
In caso di abusi, chi interviene?
"Dipende dalla natura della violazione. Se riguarda la sicurezza dei sistemi o l'inosservanza di obblighi tecnici, interviene l'Acn con poteri ispettivi e misure correttive. Se tocca dati personali, trasparenza o non discriminazione, agiscono le autorità competenti (a partire dal Garante privacy) e, per gli ambiti regolati, le autorità di settore. Se si configura un reato come truffe con deepfake, diffamazione, frodi, manipolazione di prove, intervengono forze dell'ordine e magistratura."
Per sanità, pubblica amministrazione e giustizia cosa cambia?
"Sono ambiti in cui la decisione finale rimane sempre in capo a una persona fisica, ma dove l'AI può essere uno strumento straordinario per potenziarne le capacità. In sanità diventa supporto clinico e organizzativo con un ruolo rilevante. Nella pubblica amministrazione, avremo maggiore automazione dei processi ripetitivi, assistenti digitali negli sportelli e massima trasparenza. Nella giustizia, strumenti ausiliari per ricerca giurisprudenziale, trascrizioni, classificazione atti e smaltimento arretrati."
E per le imprese?
"Arrivano certezza regolatoria, standard comuni e percorsi semplificati per l'adozione responsabile. La legge sostiene ambienti di test, promuove l'accesso a dataset pubblici di qualità e favorisce progetti di filiera. L'impianto è ideale per PMI e manifattura, lavorando su tutti gli ambiti, dall'ottimizzazione energetica alla pianificazione della supply chain. E valorizza chi investe in sicurezza e conformità."
Una tipica media impresa comasca perché dovrebbe interessarsi dell'AI? Quali benefici ne potrebbe avere?
"Perché incide direttamente sui conti economici. In un distretto come quello comasco - meccanotessile, arredo-design, meccanica di precisione, turismo e servizi - può consentire, ad esempio, di migliorare consumi energetici, forecast e approvvigionamenti, accelerare il time-to-market con progettazione generativa, automatizzare preventivi, post-vendita e assistenza tecnica."
Dagli artigiani e agli autonomi ci può essere qualche diffidenza maggiore, anche per la sicurezza. Cosa risponde?
"Che si può partire in modo semplice e sicuro. Strumenti 'pronti all'uso' come contabilità intelligente, assistenti per preventivi, marketing locale, gestione appuntamenti, offrono benefici immediati senza progetti complessi. La sicurezza si ottiene scegliendo fornitori conformi agli standard europei e seguendo regole base, come quella di non caricare informazioni sensibili in ambienti non protetti e formare il personale sul tema. Sappiamo benissimo, infatti, che la maggior parte dei problemi di sicurezza dei dati derivano da disattenzioni e difficoltà di gestione umane. La legge aiuta perché chiede trasparenza e responsabilità: chi offre AI deve dimostrare come tratta i dati e come protegge clienti e professionisti."
La legge attiva un piano da un miliardo di euro per startupe Pmi in AI, cybersicurezza e tecnologie emergenti.
"Chi potrà beneficiarne sul Lario? Penso a progetti come le piattaforme per turismo e logistica o la cybersecurity per filiere. Criteri chiave potranno essere sicurezza, replicabilità, miglioramento degli indicatori di efficienza industriali e occupazione qualificata. L'idea non è distribuire contributi, ma finanziare casi d'uso che generano valore nel territorio."
Si tratta di un passo che punta anche ad attrarre investitori in Italia. In che modo?
"L'Italia è tornata ad essere attrattiva, come dimostrato dagli importanti investimenti di grandi aziende in materia di datacenter. Anche se parliamo di AI, abbiamo il grande vantaggio di un governo stabile e apprezzato a livello internazionale, un quadro normativo europeo certo con l'AI Act e ora un quadro normativo nazionale altrettanto robusto."
Infine i cittadini"normali". Quali vantaggi?
"Nel corso dei prossimi mesi anni vedremo sicuramente un potenziamento dei servizi pubblici. Già oggi sono sempre più semplici e veloci, come dimostra il grande successo di App Io e dell'It-Wallet, mai miglioramenti saranno sempre più evidenti: documenti e pratiche con assistenti digitali, meno code e modulistica, più sicurezza online, opportunità di lavoro qualificato e formazione continua. E poi il vantaggio che sta alla base di tutto: la costruzione della fiducia."