Intervista al Sottosegretario Butti a "La Stampa"

Elon? Bene chi investe da noi ma nel pieno rispetto delle regole

Il sottosegretario: anche il privato straniero può garantire la sicurezza.

Data 17 novembre 2024
Fonte

LA STAMPA

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Alessio Butti, sottosegretario per la Trasformazione digitale: lei condivide quanto detto da Andrea Stroppa collaboratore per l'Italia di Elon Musk sul fatto che il nostro Paese potrebbe diventare il polo europeo dell'hi-tech?

«L'Italia è tornata a essere attrattiva per gli investitori internazionali grazie al lavoro del governo Meloni. Lo dimostrano i recenti investimenti di Microsoft e Amazon. Lo stesso presidente di Microsoft, B. Smith, ha dichiarato che il nostro Paese è più attraente rispetto al passato. E il frutto del lavoro portato avanti dal governo - e dal mio Dipartimento-negli ultimi due anni. L'interesse di Musk per l'Italia conferma i nostri successi. Chi desidera investire è il benvenuto e deve farlo nel pieno rispetto delle nostre regole».

Secondo i programmi dello staff dell'azionista di Starlink per avere una nostra rete di satelliti dovremmo mettere in conto 10-15 anni di lavori e almeno 20 miliardi di investimenti.

«Questa è la valutazione condivisa da tutti gli esperti del settore. Realizzare una rete nazionale di satelliti richiederebbe risorse finanziarie enormi e moltissimi anni di lavoro. Bisogna ragionare in logica europea proseguendo i progetti in corso e collaborare nella dimensione euro-atlantica nel solco della partnership con gli Usa».

A che livello sono i contatti con Starlink? Stavate ragionando sulla possibilità di sopperire alle carenze del piano Italia 1 giga coprendo dal cielo alcune regioni?

«La fibra terrestre è quella tecnologicamente più efficace. Stiamo valutando l'uso di tecnologie satellitari per servire le aree più difficili da raggiungere con la fibra. Il governo le considera una soluzione complementare per superare il digital divide e garantire anche alle comunità più remote una connessione affidabile. È in fase di avvio un progetto di sperimentazione di queste tecnologie, individuando nella Regione Lombardia il territorio adatto a portare avanti il pilot, che però verrà avviato dopo l'emissione di un apposito avviso pubblico, garantendo la massima trasparenza e la partecipazione di tutti gli operatori interessati».

La qualità dei collegamenti che assicura il satellite è inferiore a quelli della fibra. Questo può essere un problema?

«Abbiamo ben presente che le prestazioni assicurate dalle connessioni satellitari non sono equiparabili a quelle della fibra. Tuttavia, la tecnologia satellitare rappresenta una soluzione efficace per garantire l'accesso alla rete in zone dove portare la fibra richiederebbe tempi e investimenti maggiori. Per garantire i servizi digitali essenziali, la fibra resta la soluzione preferenziale, ma il satellite può essere una risorsa complementare preziosa».

Giugno 2026 è sempre più vicino: rischiamo di perdere i fondi del Pnrr?

«In ambito connettività ultra veloce abbiamo ereditato una situazione molto negativa dal precedente governo e ho parlato più volte delle difficoltà dovute ai ritardi degli operatori e a scelte politiche sbagliate. Stiamo attivando tutte le risorse e le azioni necessarie per accelerare il passo e rispettare i tempi previsti dal Pnrr. D'altronde, altri progetti di connettività come Scuole Connesse, Sanità Connessa e Isole Minori procedono nel pieno rispetto delle scadenze europee».

È possibile, secondo lei, garantire la sicurezza nazionale appoggiandosi a un operatore non solo straniero ma anche privato?

«Voglio sottolineare che la fibra rimarrà la spina dorsale della nostra connettività. E possibile garantire la sicurezza nazionale anche appoggiandosi a un operatore straniero e privato. Non si tratta di una novità nel panorama italiano. Già oggi molti dei fornitori di servizi e infrastrutture critiche operano con capitali esteri, prevalentemente privati. Anche attraverso l'utilizzo ponderato del golden power siamo in grado di ottenere le garanzie necessarie a salvaguardare gli interessi nazionali in settori strategici. Le nostre istituzioni sono pronte a gestire questi rapporti preservando sovranità e sicurezza del Paese».