Intervista al Sottosegretario all'Innovazione Butti a "Il Sole 24 ORE"
Il Sole 24 Ore
Il governo apre alla sperimentazione del satellite con Elon Musk per salvare il progetto banda ultralarga del Pnrr, in forte ritardo: contatti e riunioni tecniche tra le strutture di Palazzo Chigi e Starlink, la società che utilizza satelliti a bassa orbita per le connessioni internet, stanno per condurre a test pilota in tre Regioni. Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione tecnologica, spiega al Sole 24 Ore la decisione di lavorare in questa direzione.
Elon Musk, forte anche della sintonia con la premier Giorgia Meloni, si è proposto per integrare con il satellite i buchi del piano dove Open Fiber e Tim-Fibercop sono in difficoltà. Qual è la vostra posizione?
Il Piano Italia a i Giga è un elemento chiave del nostro impegno nel Pnrr e siamo consapevoli dell'importanza di raggiungere il target previsto per il 2026. Il Dipartimento per la trasformazione digitale, di cui mi avvalgo, sta lavorando con impegno per sostenere gli operatori aggiudicatari ed Infratel nella realizzazione del Piano con l'obiettivo di semplificare e accelerare i lavori. A settembre, gli operatori hanno complessivamente raggiunto il traguardo di i milione di civici collegati. Visti i ritardi degli operatori, il Governo sta esplorando opzioni che possano contribuire a garantire connettività nell'immediato. Con riferimento alle aree più remote, stiamo valutando con Starlink e altri operatori l'integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti. Nel caso specifico di Starlink, sono in corso delle interlocuzioni con alcune Regioni italiane - del Nord, del Centro e del Sud - per sperimentare la fornitura di un "servizio space-based" rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri.
Ci sono obiezioni della Ue o difficoltà tecniche, considerati i limiti del satellite rispetto alla fibra ottica?
Non abbiamo avviato sul punto un'interlocuzione con la Commissione europea, le sperimentazioni alle quali stiamo pensando serviranno proprio ad acquisire elementi conoscitivi e tecnici idonei a formulare delle proposte convincenti anche in sede europea considerando, in particolare, la conformazione del territorio nazionale.
E il piano Italia 5G a che punto è? Ci sono ancora complicazioni per i veti degli enti locali?
Il Piano Italia 5G è in linea con il cronoprogramma. Abbiamo superato la metà del Piano in ambito "backhauling", portando la fibra su 5.286 torri, mentre per quanto riguarda la componente "Densificazione" sono state coperte circa 3o o nuove aree. In quest'ultimo caso, i permessi rimangono un punto critico. Il Dipartimento ha incontrato i rappresentanti della maggior parte dei comuni coinvolti nel Piano per risolvere le problematiche legate ai permessi. Nonostante questi sforzi, il tasso dei dinieghi da parte degli enti territoriali è ancora al 42%. Questo dato evidenzia la necessità di continuare a lavorare insieme agli enti locali per trovare soluzioni condivise. Gli incontri organizzati hanno comunque consentito di raggiungere la riduzione dei tempi medi di rilascio dei permessi di circa i115 per cento.
Oltre un anno fa lei ha illustrato in Cdm la Strategia per la banda ultralarga: 25 interventi per 2,8 miliardi totali. Siete ancora fermi per mancanza di coperture?
La Strategia per la banda ultra-larga 2023-2026è un impegno costante del nostro Dipartimento. Il Comitato interministeriale per il digitale, tenutosi i17 agosto, ha fatto il punto sulla situazione, utilizzando le risorse già disponibili e valutando al contempo un piano di finanziamento per gli interventi che necessitano ancora di copertura. Tra i progetti che abbiamo avviato, posso citare: l'Edge cloud computing, con un avviso pubblico finanziato dal Dipartimento per il quale sono aperte le candidature; l'evoluzione e il rafforzamento del Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (Sinfi) per il quale è in fase di finalizzazione un accordo tra il Dipartimento e il Mimi; una nuova convenzione tra il Dipartimento ed Infratel, che comprenderà iniziative cruciali come il backhauling per le aree bianche e il miglioramento della copertura delle gallerie e delle infrastrutture digitali nel settore sanitario in occasione delle Olimpiadi invernali. Inoltre, siamo in fase di definizione di un nuovo Piano per le Isole Minori.
Oggi presiederà a Como la seconda riunione del G7 su Tecnologia e digitale che ha in agenda anche il tema dell'identità digitale. A che punto è l'IT-Wallet e che vantaggi ne avranno i cittadini?
Con il Sistema IT-Wallet, anticipando anche l'attuazione del regolamento europeo eIDAS 2, l'Italia ha intrapreso un percorso di evoluzione dei servizi digitali, fornendo ai cittadini un nuovo strumento in grado di ampliare significativamente gli ambiti e le modalità di utilizzo della propria identità digitale. L'adozione del sistema IT-Wallet è prevista per il 2o25. Abbiamo concluso con successo una prima fase di sperimentazione e, dal 23 ottobre, saranno progressivamente rilasciate a tutti i cittadini su App IO le versioni digitali della Tessera Sanitaria/ TEAM, della patente di guida mobile e della Carta europea della disabilità.
Il G7 di marzo ha avviato un dialogo sulle politiche comuni per i cavi sottomarini. A che punto si è arrivati?
Siamo a buon punto, l'Italia sarà uno dei player principali per i cavi sottomarini. Proprio oggi sottoscriverò, a latere del G7, il "New York Joint Statement on the Security and Resilience of Undersea Cables in a Globally Digitalized World" con Nathaniel C. Fick, US Ambassador-at-Large for Cyberspace and digital policy. Il Governo ha inoltre nominato un proprio rappresentante presso la Ue che contribuirà alla stesura della strategia dei cavi sottomarini, interagendo con i maggiori player mondiali pubblici e privati, al fine di poter garantire un elevato standard di sicurezza.
All'evento ComoLake che si apre oggi si parlerà tra l'altro di intelligenza artificiale. Il disegno di legge governativo è stato approvato in consiglio dei ministri sei mesi fa, ma in Parlamento è quasi fermo...
Potrebbe accelerare. Però vi sono state tante richieste di audizioni alle commissioni del Senato, che probabilmente concluderanno i lavori fine mese. Poi inizieranno la discussione parlamentare e la votazione degli emendamenti. La materia - nuova, trasversale e complessa - coinvolgerà per i prossimi decenni cittadini, imprese e istituzioni. I tempi sono quindi abbastanza coerenti con la complessità del tema e la necessità di un ampio dibattito.