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Seguito audizione del 29.11.23 presso le Commissioni Trasporti e Affari Costituzionali della Camera

Risposta ai quesiti posti dai commissari sullo stato di attuazione delle misure PNRR relative alla transizione digitale

Data 20 dicembre 2023
Argomenti Banda Ultra LargaCarta d’Identità ElettronicaIntelligenza artificiale

Nel corso dell’ultima audizione parlamentare mi sono stati posti numerosi quesiti, ai quali darò risposta in questa sede. L’esposizione che seguirò è per temi, per facilitare la vostra comprensione sugli obiettivi perseguiti, il collegamento logico tra gli interventi e la chiarezza generale dell’esposizione.

Inizio dai quesiti dell’On. Pastorella, a partire dalla Piattaforma per la sottoscrizione delle firme per i referendum. Come noto, il decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 144, in corso di conversione, ha attribuito, a decorrere dal 1° gennaio 2024, la titolarità della Piattaforma al Ministero della giustizia.

Il prototipo della Piattaforma Referendum è stato sviluppato nell’anno 2021 dal Dipartimento per la trasformazione digitale ed è stato adeguato dallo stesso Dipartimento, già dalla fine dello scorso mese di ottobre, con gli interventi necessari a garantire la conformità della Piattaforma alle disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 settembre 2022. Attualmente sono in corso le attività per ultimare il trasferimento della titolarità in capo al Ministero della Giustizia.

Sul tema dell’ANIS, ovvero dell’anagrafe dell’istruzione superiore, il regolamento (UE) 2018/1724, sul quale è incentrato l’intervento del Single Digital Gateway, di competenza del Ministero dell’università e della ricerca, prevede la messa a disposizione di specifiche procedure, tra cui la “Richiesta di riconoscimento accademico di diplomi, certificati o altri attestati relativi a studi o corsi”, la cui operatività - per i soli cittadini Europei - è stata ottenuta dal 12 dicembre 2023.

Circa il progetto Polis, al momento non è prevista l’estensione del progetto che, voglio ricordare, è espressamente destinato alla realizzazione di uno sportello unico di prossimità, che assicuri ai cittadini residenti nei comuni più piccoli la possibilità di fruire di tutti i servizi pubblici, in modalità digitale, per il tramite di un unico punto di accesso alla piattaforma di servizio multicanale di Poste Italiane. Ricordo, in ogni caso, che questo Governo appoggia fortemente la riduzione e razionalizzazione dei certificati nel solco del principio once only nei confronti dei cittadini, agendo dunque sul piano della produzione e gestione dei dati con diverse iniziative, tra cui la realizzazione della piena interoperabilità delle basi dati delle PA centrali e locali, in particolare mediante i servizi resi fruibili dalla Piattaforma Digitale Nazionale Dati. Inoltre, sempre nell'ottica di supportare le anagrafi pubbliche che soffrono di carenza di personale, lo scorso 11 dicembre è stato attivato il servizio per consentire agli avvocati di richiedere e ottenere certificati anagrafici direttamente online dal portale ANPR; si tratta di un servizio che punta non soltanto a semplificare l’accesso ai dati anagrafici per velocizzare l’attività professionale degli avvocati, ma anche ad alleggerire i Comuni dalle numerose richieste allo sportello.

Mi è stato chiesto anche un aggiornamento sul progetto IT-Wallet. Il progetto è ancora in fase di elaborazione e prevede due soluzioni di portafoglio digitale: la prima relativa a un portafoglio pubblico “IT-Wallet pubblico”, la seconda invece relativa a un portafoglio digitale privato: “IT-Wallet privato”. Entrambe le tipologie di soluzioni si baseranno sui medesimi standard e protocolli tecnologici, per garantire interoperabilità dei diversi portafogli di identità e per fornire ai cittadini le stesse garanzie e gli stessi standard di sicurezza. La soluzione di IT-Wallet pubblico sarà resa disponibile mediante l’APP IO, il punto di accesso telematico previsto dall’articolo 64-bis del Codice ell’Amministrazione Digitale.

E’ stato già ultimato il prototipo concettuale per valutare, in fase pre-decisionale, le potenzialità di sviluppo, attraverso la cooperazione tra Dipartimento per la Trasformazione digitale, PagoPa e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

Nel progetto sono anche coinvolte le amministrazioni che stanno fornendo i dati per le prime attestazioni elettroniche che saranno disponibili nel wallet, ovvero la Patente di Guida, la Tessera Sanitaria e la Carta Europea della Disabilità.

Siamo sostanzialmente in linea con il piano iniziale e contiamo di poter consegnare il wallet ai cittadini nel corso del prossimo anno, passando anche attraverso soluzioni di progressivo avvicinamento alla versione finale, che ci consentiranno da un lato di consolidare il modello tecnologico e dall’altro di aiutare i nostri cittadini a familiarizzare con la nuova modalità di gestione delle informazioni personali.

Sempre in tema wallet, il lavoro avviato in ambito nazionale ci consente di essere propositivi anche in ambito europeo, dove partecipiamo a due progetti di sperimentazione (Potential e Nobid) e collaboriamo con alcuni Stati Membri a progetti che mirano a garantire l’interoperabilità delle diverse soluzioni nazionali.

In merito al tema dell’intelligenza artificiale, la posizione del Governo è stata, da subito, quella di favorire una regolamentazione chiara e dotata di un adeguato impianto sanzionatorio. Tale posizione è stata confermata dal Presidente nel Consiglio dei ministri, da ultimo, nel Comitato Interministeriale per la transizione digitale (CITD) del 9 novembre u.s. e dal sottoscritto in sede UE. Questo approccio è fondamentale per garantire che l'innovazione proceda nel rispetto dei diritti fondamentali e dei valori etici, consolidando così il ruolo guida dell'Italia e dell'Europa nella regolamentazione dell'intelligenza artificiale a livello globale.

Quanto al quesito posto dall’On. Ascani sulle infrastrutture di connessione, inizio da una precisazione: il dato da me riportato in audizione del 9% dei civici collegati è riferito allo stato di avanzamento dei lavori alla data del 31 ottobre 2023. Questo stato di avanzamento viene aggiornato a cadenza mensile. Per questo motivo, il dato relativo al 31 dicembre 2023 sarà disponibile solo il mese successivo: ossia orientativamente fine gennaio 2024.

Ciò premesso, occorre chiarire che i ritardi accumulati rispetto alle scadenze indicate dal PNRR sono una diretta conseguenza delle decisioni prese dal Governo che ci ha preceduti, rispetto alle quali siamo intervenuti tempestivamente, nei modi che ho illustrato in audizione: ad esempio aggiornando parti della strategia nazionale ed adottando tutta una serie di iniziative per l’accelerazione delle attività in corso, al fine di ridurre i ritardi che si andavano registrando.

Aggiungo che, consapevoli di queste criticità, abbiamo intensificato il monitoraggio dell'avanzamento dei lavori, rispetto ai quali si registrano segnali di timido incremento della velocità di esecuzione da parte degli operatori beneficiari TIM e Open Fiber. In ogni caso, confermo che i contratti in corso di esecuzione prevedono un meccanismo di penalizzazione applicabile agli operatori beneficiari, nel caso in cui questi ultimi non rispettino le milestone di gara. In particolare, nel caso di mancato raggiungimento di ciascuna milestone intermedia (con cadenza semestrale) o finale, sarà applicata una penale, nella forma di riduzione del contributo pubblico dovuto, proporzionale al numero di civici non collegati entro il termine previsto dalla milestone in questione. Nell’ottica di non di penalizzare gli operatori di mercato, la riduzione del Contributo può essere annullata qualora il beneficiario recuperi il ritardo accumulato entro le due milestone successive, ovvero entro un anno dalla data di scadenza della milestone. Ad esempio, la penale sulla prima milestone intermedia non rispettata, che prevedeva il collegamento al 31 dicembre 2022 dell'1% dei civici, sarà annullata in quanto ciascun beneficiario ha recuperato il ritardo entro il 31dicembre 2023.

Vengo al tema della carenza di professionisti da impiegare nell'esecuzione del piano. Questa è una delle priorità dell’azione del Dipartimento. Anche qui giova ricordare il fallimento dei tentativi promossi dall’Esecutivo in carica prima di noi.

Attualmente il Dipartimento per la trasformazione digitale sta realizzando una serie di azioni per accelerare la realizzazione dei lavori.

La prima si è concretizzata nella stipula, a maggio 2023, di protocolli d'intesa tra il Dipartimento, il Soggetto attuatore, Infratel, gli operatori beneficiari e gli Ordini Professionali interessati (Architetti, Ingegneri, Geometri e Periti Industriali), che hanno di fatto contribuito a colmare il gap dei professionisti impegnati nelle progettazioni.

La seconda, l’abbiamo attuata attraverso il protocollo sottoscritto con ANCE Sardegna e ANIE SIT, nel luglio 2023, che sta facilitando l'incontro tra domanda e offerta sul territorio sardo, individuando e localizzando i volumi di lavoro previsti e le risorse disponibili, in termini di manodopera e strumenti.

La terza con la stipula di un protocollo d’intesa tra il Dipartimento, il Soggetto attuatore Infratel e ANCI, sempre nel mese di luglio u.s., per agevolare il rilascio dei permessi da parte degli enti locali che aderiranno ad una pianificazione preventiva delle lavorazioni, consentendo una migliore programmazione dei lavori.

La quarta, con l’adozione, da parte mia, della direttiva del 2 novembre u.s. concernente “Linee di azione nei procedimenti amministrativi in materia di realizzazione di reti pubbliche di comunicazione relative agli interventi da realizzare per l’attuazione del PNRR”, sempre al fine di accelerare la realizzazione dei lavori e il rilascio dei relativi permessi.

In relazione alla mancata autorizzazione da parte della Commissione Europea all’utilizzo dei risparmi sui progetti legati a Italia 1 Giga e 5G, vorrei precisare che il fallimento delle gare è una responsabilità storicamente ascrivibile al Governo precedente, che le ha gestite in modo evidentemente superficiale anche con riferimento alla quantificazione dei finanziamenti necessari, conseguendo cospicue economie all’esito delle gare, che abbiamo cercato di utilizzare, fino all’ultimo, per l’implementazione di ulteriori misure strategiche per la crescita del settore.

Proseguo affrontando le questioni poste dall’On. Casu sulla sicurezza cibernetica e sull’esigenza di innalzare il livello di guardia della difesa Cyber del nostro Paese. Al riguardo ci tengo a ribadire che la sicurezza cibernetica rappresenta la massima priorità dell’azione di questo Governo e, grazie ai fondi del PNRR e la proficua collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale si stanno attuando numerose iniziative in tal senso.

Ritengo necessario partire, però, da una considerazione rispetto allo stato delle infrastrutture digitali del Paese. Come ricorderete, nel 2020 l’Agenzia per l’Italia Digitale pubblicò una relazione in esito al censimento del patrimonio ICT della pubblica amministrazione che evidenziava come il 95% delle infrastrutture avessero notevoli carenze rispetto ai livelli minimi di sicurezza.

Successivamente, sono state pubblicate nel 2021 e nel 2022 rispettivamente i documenti di indirizzo strategico “Strategia Cloud Italia” e “Strategia Nazionale di cybersicurezza 2022-2026”. L’attuazione della strategia cloud Italia prevede la migrazione dei data center privi dei requisiti di sicurezza verso altre infrastrutture e soluzioni cloud sicure e verificate dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale entro il 30 giugno 2026. La Strategia Nazionale di cybersicurezza 2022-2026 prevede il raggiungimento di 82 misure di sicurezza entro il 2026.

Il quadro appena delineato porta dunque a una considerazione: e cioè che sono state avviate numerose iniziative per potenziare le difese cyber, rese possibili anche grazie al PNRR, ma che la complessità degli interventi richiede necessariamente delle tempistiche adeguate al raggiungimento delle sfide poste dal processo di trasformazione digitale del Paese.

Quanto invece agli adempimenti collegati al conseguimento della Milestone connessi alla Riforma 1.2 - unitamente alla fornitura delle c.d. evidence previste dal PNRR - sono stati positivamente consuntivati e valutati dai Servizi della Commissione europea.

Vengo alla 3-I Spa, rispetto alla quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al Ministero del lavoro e delle politiche sociali esercita il controllo analogo. Ebbene, l’art. 28 del decreto-legge 36/2022 stabilisce che affinché la Società possa assolvere pienamente i propri compiti, è necessario perfezionare le procedure di conferimento di taluni beni immobili di proprietà degli Istituti soci, degli strumenti, dei mezzi, degli apparati e delle infrastrutture informatiche oggetto di gestione, oltre che dei relativi contratti relativi alla fornitura dei servizi informatici. Tali procedure sono attualmente in corso unitamente all'individuazione del personale (che in parte si prevede possa provenire dagli organici degli stessi enti soci) al fine di avviare il rapporto di servizio della Società con gli Istituti e con le amministrazioni che esercitano il controllo analogo, attraverso un apposito contratto di servizio, nel quale saranno fissati la data di avvio dei servizi, i contenuti e i livelli delle prestazioni, conformemente agli atti di indirizzo strategico che saranno approvati dal consiglio di amministrazione.

In relazione all’utilizzo di SEND, segnalo che ad oggi la piattaforma se pur attiva e a disposizione degli enti, non è obbligatoria.

Un tema importante è stato sollevato dall’On. Iaria e riguarda le identità digitali. Il sistema SPID ha rappresentato un importante strumento per consentire ai cittadini l'uso di servizi digitali erogati dalle PA e da diversi soggetti privati. Oltre alla mancanza di un modello di remunerazione, per il quale questo Governo, unico Esecutivo ad averlo finanziariamente sostenuto, ha stanziato 40 mln di euro su fondi PNRR, esistono criticità di sicurezza. Numerose frodi riguardano la generazione di identità SPID false, come è possibile desumere dalle sanzioni irrogate da Agid, che vigila sul sistema. Queste sono le motivazioni alla base della scelta del Governo di realizzare un'unica identità digitale nazionale, basata sulla CIE, che è emessa dallo Stato.

Nella puntata di Report del 3 dicembre u.s. è stata denunciata una falla del sistema SPID, che ha consentito la generazione di un'identità non regolare come probabilmente avvenuto per truffare alcuni 18enni in relazione al bonus cultura. Tra le criticità di sicurezza vi è la mancanza di un meccanismo di notifica in caso di attivazione di una nuova identità SPID e la stessa possibilità di generare più identità spid, cosa non possibile ovviamente con la CIE che è a tutti gli effetti un valido documento di identità.

Con riferimento al tema dei cloud federati e del PSN inizierei precisando che veniamo da una gestione a dir poco disastrosa, conseguenza purtroppo scontata di un mix di gravi lacune di visione e di una pericolosissima leggerezza nell’affrontare temi così complessi e delicati. Proprio per questo motivo, sin dall’inizio del mandato, ho condiviso la necessità di cambiare drasticamente rotta, dando massima attenzione alle migliori infrastrutture pubbliche che devono essere valorizzate in complementarietà all’infrastruttura del Polo Strategico Nazionale. A tal fine, come riferivo nel mio intervento, per quanto riguarda le ASL/AO si è adottata, su mia convinta indicazione, una nuova strategia, che possiamo definire di “cloud federato”: al PSN sono stati affiancati i Data Center regionali per le regioni che hanno intrapreso il percorso di adeguamento delle proprie infrastrutture per ospitare i dati critici come da regolamento ACN. Per questo alle ASL/AO è stata offerta l’opportunità di decidere la destinazione dei propri servizi tra PSN e Cloud Regionali. Tale scelta strategica si è dimostrata in linea con le aspettative dei nostri territori. 130 ASL, hanno infatti scelto di portare almeno parte dei propri servizi presso il PSN. Con riferimento al tema della predisposizione del piano dei fabbisogni, le amministrazioni non sono lasciate da sole in questa attività. Infatti, pur rimanendo in capo alle amministrazioni la responsabilità di definire i propri piani, queste possono avvalersi della facoltà di richiedere un supporto ai professionisti tecnici del Transformation office del Dipartimento per la trasformazione digitale e della società Polo Strategico Nazionale.

Con riferimento alla possibile vendita, come si apprende da notizie di stampa, di alcune quote societarie di Tim al fondo KKR e al possibile impatto anche sulla proprietà della società di progetto Polo Strategico Nazionale S.p.A., vorrei rassicurare che il Governo dispone di tutti gli strumenti di legge per impedire che i nostri dati pubblici finiscano in mano ad un soggetto privato estero. Saranno, ove fosse necessario, assunte tutte le decisioni di concerto con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e i competenti Dicasteri atte a impedire un grave pregiudizio per gli interessi essenziali dello Stato, della difesa e della sicurezza nazionale.

Un punto importante è quello della sanità connessa: la complessità del piano "Sanità Connessa" ha richiesto che fosse inizialmente messo a punto il processo di interlocuzione tra tutti gli stakeholder coinvolti per la definizione, l'approvazione e la corretta canalizzazione dei fabbisogni di connettività delle strutture sanitarie oggetto di intervento, anche al fine di proporre soluzioni tecnologiche pienamente condivise e completamente rispondenti a tali fabbisogni. Il processo vede coinvolti i gruppi di lavoro nominati dalle Regioni e Province autonome, i Direttori delle Aziende Sanitarie, i team tecnici di ciascuna struttura sanitaria interessata, il Dipartimento della Trasformazione Digitale, il soggetto attuatore e gli operatori aggiudicatari, in un flusso che considera le necessità che partono dal basso, delle necessità che nascono dalla singola sede sanitaria e vengono ufficializzate dalla Regione/Provincia Autonoma. Questa fase, di vitale importanza per un corretto impiego delle risorse, ha determinato alcuni ritardi della fase esecutiva che ora si stanno superando. Ad oggi, risultano già attivate 90 strutture sanitarie, mentre sono in corso le attività realizzative in 1.233 strutture e per 1.816 ulteriori strutture si stanno predisponendo i relativi progetti. Premesso che il Piano Sanità Connessa non contempla la presenza di milestone e target intermedi di gara, questi dati di avanzamento risultano ad oggi in linea con il raggiungimento della milestone finale del 30 giugno 2026.

Passo dunque a trattare i temi oggetto dei quesiti presentati dal gruppo parlamentare Lega.

Per i lavori del Digital & Technology Working Group (D&T WG), il Dipartimento della trasformazione digitale ha elaborato 2 temi: Intelligenza artificiale e Digital Public infrastructure (DPI - Infrastruttura Digitale pubblica).

In aggiunta a quanto già detto in precedenza, posso dire che La Presidenza Italiana sarà impegnata per un uso etico dell’IA, inclusa quella generativa e interattiva. Facendo leva sulla “Raccomandazione del Consiglio dell'OCSE sull'intelligenza artificiale” del 2019 (adottata anche dal G20 2023), sulla “Raccomandazione sull'etica dell'IA” dell'UNESCO del 2021, sugli esiti del “Hiroshima Process” (“Principi” e “Codice di condotta”) adottati durante la Presidenza del Giappone del G7 del 2023, e sul lavoro dell’OCSE sulla gestione dell’IA nel settore pubblico, il G7 Digital & Technology Working Group produrrà un'analisi finalizzata all’identificazione di modalità atte a trasformare i principi etici in politiche attuabili con particolare attenzione all’applicazione della IA nel settore pubblico.

Per quanto riguarda il tema del DPI, ovvero l’Infrastruttura Pubblica digitale, lavoreremo per una solida infrastruttura pubblica digitale che assicuri un accesso semplice, conveniente e sicuro ai servizi essenziali, promuova la resilienza e la sovranità digitale, e garantisca l'inclusione di tutti, compresi i gruppi vulnerabili e le minoranze. Nel periodo di Presidenza Italiana proporremo di elaborare un Toolkit che, in base all’identificazione di casi d’uso di successo, possa individuare gli elementi essenziali dell’infrastruttura pubblica digitale interoperabile e affidabile per consentire un’offerta e un accesso efficiente, inclusivo e sicuro ai servizi pubblici digitali, in conformità con i valori condivisi nel G7.

Il tema del Quantum Computing è prevalentemente di competenza del Ministro dell'università e della ricerca. Nell’ambito della redazione della tabella di marcia strategica nazionale per il Decennio Digitale europeo, l’Italia ha formulato la traiettoria dell’indicatore relativo al Quantum Computing, dal 2023 fino al 2030, individuando le iniziative che guideranno l’andamento crescente del numero dei computer e dei calcoli quantistici nel nostro Paese. In particolare, è previsto lo sviluppo di un centro di competenza sul dominio tecnologico del Quantum Computing (esteso ai Big Data e all’High Performance Computing) nel contesto della Componente 2 della Missione 4 del PNRR (Investimento 1.4) che stanzia - complessivamente - 320 M€ di risorse gestite dal Ministero dell'università e della ricerca. In questo rilevante programma sono coinvolti importanti hub della ricerca italiana come l’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) e il Consorzio che fornisce servizi di super-calcolo alla comunità scientifica e accademica nazionale (CINECA). L’Italia riserva, quindi, al Quantum Computing un’importanza strategica e obiettivo di ulteriori futuri investimenti, in quanto mutuamente connesso con le tematiche di raccolta e analisi dei dati di interesse per la ricerca, per il sistema produttivo e per il contesto sociale del Paese, abilitante di innovazioni in molteplici campi: dalla ricerca di base, ai modelli climatici, dalla space economy, all’epidemiologia, dalle tecnologie dei materiali, all’intelligenza artificiale.

Ricordo che il Decennio Digitale rappresenta un quadro strategico che guiderà le azioni continentali relative al digitale con l'obiettivo di garantire che tutti gli aspetti dell'innovazione siano a favore del cittadino, creando un ecosistema che assicuri la presenza delle competenze necessarie per sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie.

Arrivo al progetto di un Fondo di venture capital, che è in fase avanzata di sviluppo e vede coinvolti il Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Si tratta di uno strumento finanziario indirizzato alle start-up e alle PMI innovative attive nel comparto italiano dell’intelligenza artificiale, con la cybersecurity intesa come driver tecnologico trasversale. Sono al momento in corso le attività tecnico-amministrative strumentali alla costituzione del Fondo e la sua entrata in esercizio è prevista nel corso del primo semestre del 2024.

Gli interventi del Fondo, sulle soluzioni qualificate per la Pubblica Amministrazione e sull’AI generativa, saranno a beneficio sia delle aziende che intenderanno sperimentare nuove iniziative sia di quelle che intenderanno potenziare la propria presenza sul mercato.

Intendiamo, inoltre, coinvolgere queste realtà non soltanto sul piano dell’erogazione di risorse finanziarie, ma anche attraverso la promozione del networking tra imprese, pubbliche amministrazioni e mondo della ricerca. In questa ottica, la partecipazione nel Fondo di Cassa Depositi e Prestiti ci consentirà di perfezionare azioni di impulso sull’AI che, in coerenza con le regole stabilite a livello europeo nel contesto dell’AI Act, siano inserite in una strategia industriale progettata per incentivare le specializzazioni e la creatività italiane.

Il nostro Paese, infatti, può essere un protagonista nello sviluppo di tecnologie generative basate sull’intelligenza artificiale: il tessuto nazionale composto da start-up, PMI innovative, università e aziende ICT rappresenta una combinazione quasi unica nel panorama continentale, con potenzialità che intendiamo esplorare e stimolare per favorire l’emersione di quelle tecnologie che dimostrano caratteristiche promettenti.

Infine, in merito alle erogazioni dei fondi PNRR per gli enti locali, evidenzio che le misure di digitalizzazione previste dal PNRR prevedono un meccanismo di erogazione a “lump sum”, ovvero con voucher predefiniti erogati in seguito alla verifica del risultato raggiunto.

La verifica del corretto raggiungimento del risultato è, quindi, cruciale perché si possa conseguire la possibilità di erogazione del finanziamento. Per questo motivo sono state predisposte e vengono progressivamente aggiornate accurate procedure di verifica tecnica ed amministrativa.

I tempi del collaudo tecnico stanno progressivamente diminuendo, in seguito al miglioramento della qualità dei progetti presentati ed alla definizione sempre più precisa delle procedure di collaudo. Ad oggi sono state effettuate oltre 13.500 operazioni di verifica tecnica, oltre 9.000 delle quali concluse con un esito positivo. Sono in corso 2.500 ulteriori collaudi.

A seguito alla verifica tecnica, vengono quindi effettuati controlli formali sulla documentazione che le amministrazioni forniscono a dimostrazione dello svolgimento dell’attività.

Anche in questa fase i tempi di controllo stanno progressivamente diminuendo. Sono state pubblicate (da ultimo il 27 novembre 2023) accurate Linee guida per i soggetti attuatori per definire con la massima precisione la documentazione necessaria, anche basandosi sull’esperienza dei progetti verificati in questi mesi, che mostravano alcuni errori ricorrenti. L’Unità di Missione ha chiuso, ad oggi, oltre 2.200 controlli con esito positivo, consentendo il pagamento di oltre 33 milioni di euro; per altrettante verifiche sono in corso richieste di integrazioni e/o di ricontrollo dei documenti integrativi trasmessi.

In conclusione, ritengo che il lavoro fatto in questi mesi nell’esaminare oltre 13.500 progetti abbia consentito di migliorare tanto la qualità dei progetti presentati quanto le procedure di verifica tecnica ed amministrativa, definendo una traiettoria di diminuzione dei tempi di verifica che contiamo possa proseguire anche in futuro.

Da ultimo tengo a ringraziare l’on. Longi per aver portato l’attenzione su un tema a me particolarmente caro: la pronta e piena realizzazione degli interventi per le infrastrutture di rete, motore indiscusso della digitalizzazione del nostro Paese.

La Direttiva a cui l’onorevole fa riferimento - e di cui ho fatto cenno in precedenza - è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Si tratta di un atto che ho fortemente voluto e che rappresenta il necessario punto di raccordo tra le diverse semplificazioni già vigenti e un atteggiamento talvolta conservativo degli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni che, seppur costantemente delegittimato dalla giustizia amministrativa, rischia di ritardare i procedimenti.

Per questa ragione sin dall’avvio del mio incarico ho sempre tenuto a favorire la massima collaborazione istituzionale, dapprima con la stipula del Protocollo con l’ANCI e poi con gli accordi con le associazioni di categoria e le imprese che stanno affrontando la realizzazione degli interventi nei contesti più sfidanti. Sono certo che in un contesto di ascolto, impegno e collaborazione riusciremo, recuperati i ritardi, a raggiungere con soddisfazione tutti gli obiettivi.