Intelligenza artificiale, sì alla legge. C'è un miliardo

Barachini: "tracciata una via italiana, tutele sui deepfake." Butti: "integrazione dell'AI Act europeo."

L'intervento del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione Alessio Butti sulle pagine di "Corriere della Sera"

Data 18 settembre 2025
Argomenti Intelligenza artificiale

Il Senato ha approvato ieri in via definitiva il disegno di legge sull'intelligenza artificiale: 77 i sì, 55 i no e 2 gli astenuti. Il testo, composto da 28 articoli, diventa legge e detta i principi nazionali in materia di ricerca, sviluppo, adozione e utilizzo dei sistemi di AI, mantenendo la coerenza con l'AI Act europeo in vigore dal 2024. La nuova legge non si limita però a recepire il quadro regolatorio comunitario.

"Il testo traccia una via italiana sottolinea Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'informazione e all'editoria. Offre al nostro Paese elementi di salvaguardia innovativi a livello mondiale come il reato di deepfake che, a fronte degli ultimi gravi fatti di cronaca, si rivela più che mai necessario. Altro punto strategico è il rafforzamento della tutela del copyright a protezione del mondo editoriale, giornalistico e creativo, unatutela prevista anche dalle norme europee."

"Il regolamento Ue tratta una parte dei temi relativi all'AI ma non tutti spiega Alessio Butti, sottosegretario di Stato all'Innovazione tecnologica. La legge sull'AI stabilisce principi in ogni settore, dalla salute alla giustizia, dalla Pa alle imprese, ai cittadini. E stabilisce regole e criteri in ambiti come difesa, sicurezza e responsabilità penale che sono esclusi dalla competenza dell'Unione. Questa legge, quindi, è complementare al regolamento.

Il cuore economico del provvedimento provvedimento è l'articolo 23, che autorizza fino a 1 miliardo di euro di investimenti in equity e quasi-equity, gestiti tramite il Fondo di sostegno al venture capital e Cdp Venture Capital. Le risorse andranno a PMI innovative e startup nelle fasi seed, early stage e scale-up, attive nei settori AI, cybersicurezza e tecnologie abilitanti come quantum, telecomunicazioni, 5G, edge computing, web3 e architetture open. Una parte dei fondi potrà sostenere anche imprese di dimensioni maggiori, considerate potenziali «campioni nazionali» tecnologici.

"Va detto subito che l'investimento di un miliardo sarà possibile innanzitutto grazie a Cdp dice Butti. E la scelta di operare in questo modo, anche perché sono soldi pubblici, consente di finanziare progetti che arrivano dal mondo dell'impresa e della ricerca tramite una valutazione specifica, caso per caso. Il Dipartimento per la trasformazione digitale avrà un ruolo importante nel decidere come e dove veicolare e incrementare quel miliardo."

Gli ambiti di intervento sono delineati: "Un settore cruciale è la costituzione di dataset di qualità e legalmente utilizzabili, pensiamo al riuso delle opere protette da copyright conclude Butti. In questo senso il patrimonio culturale dei depositi editoriali obbligatori rappresenta una miniera ricchissima. Un altro ambito strategico è l'integrazione fra AI e robotica."