Intelligenza Artificiale

L’intervento di Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione, al Sole 24 Ore sulla AI

Data 14 maggio 2023
Argomenti Intelligenza artificiale

Le dimissioni da Google di Geoffrey Hinton, tra i pioneri delle reti neurali e dell'intelligenza artificiale (IA), come pure l'avvento di ChatGPT, hanno risvegliato il dibattito internazionale sugli sviluppi dell'IA. Anche l'Europa avverte la necessità di tutelare i diritti fondamentali, coniugando l'esigenza di mantenere il passo tecnologico e lo slancio verso l'innovazione di Stati Uniti e Cina, con la fermezza di imporre obblighi e sanzioni commisurati al rischio. Il primo via libera delle commissioni dell'Eurocamera all'AI Act rappresenta un importante passo avanti. Le scelte che come decisori politici adotteremo avranno un impatto considerevole sulle vite delle persone. Non possiamo limitare la libertà di impresa o la creatività progettuale, ma occorre certamente stimare e moderare i rischi.

Nel contesto europeo l'Italia sta facendo la sua parte per consegnare alla presidenza del Consiglio dell'Ue una legge europea sull'IA. Sul fronte nazionale la linea che stiamo seguendo è attenta sia alle opportunità da cogliere, sia ai rischi da scongiurare. Non partiamo da zero: il nostro mercato, pur con un valore attuale di poco superiore ai 38o milioni di euro, è raddoppiato in due anni. La media nazionale delle aziende che adottano soluzioni di IA è di circa il 35%, contro un 43% della media europea, anche se soffriamo più di altri lo squilibrio netto tra grandi player e piccole aziende, tra le quali appena il 6% del totale ha un progetto di IA attivo.

La sfida è promuovere la capacità italiana di offrire soluzioni proprie di IA con risultati di eccellenza.

Abbiamo bisogno di inaugurare un nuovo corso in cui industria e competenze capaci di progettare e produrre soluzioni di alto profilo, siano adeguatamente supportate anche da una sincronizzazione con le nostre università e centri di ricerca. Per questo valutiamo l'opportunità di creare un fondo di investimento che selezioni le migliori start-up italiane di IA e fornisca loro capitale di rischio per svilupparsi, da affiancare al «Fondo per la Repubblica Digitale», volto ad accrescere formazione e inclusione della popolazione.

C'è poi la Pubblica Amministrazione, dove l'adozione dell'IA permetterebbe di indirizzare al meglio le decisioni, ottimizzando la spesa, riformulando l'organizzazione interna per offrire a cittadini e imprese servizi più moderni ed efficienti. Partendo dal Programma Strategico sull'Intelligenza Artificiale 2022-2024, occorre pertanto definire un piano applicato al sistema Paese che punti sull'IA come vettore di sviluppo di competenze, sintonizzate con il tessuto produttivo e con il coinvolgimento diretto della ricerca.

La proposta di Regolamento europeo sull'intelligenza artificiale dà alcune indicazioni importanti a cui fare riferimento. A breve comunicheremo gli strumenti progettuali e consultivi che intendiamo darci e il metodo di lavoro che vogliamo seguire, affinché l'Italia possa essere tra i protagonisti di questa rivoluzione tecnica, economica e sociale. Il settore pubblico deve indirizzare e vigilare, anche attraverso un'agenzia dedicata alla regolamentazione e alla vigilanza. Il settore privato, d'altra parte, è chiamato ad agire responsabilmente verso tutti gli stakeholder.

Occorre lavorare per definire regole che possano garantire sicurezza, affidabilità ed etica nei sistemi di intelligenza artificiale all'interno dell'Unione Europea. L'agenda dei mesi davanti a noi è fitta di impegni. Faremo del nostro meglio per supportare quanto già esistente, promuovere nuove azioni e valorizzare i ruoli e i rapporti tra istituzioni, imprese e cittadini.