Cloud, identità elettronica e AI: così digitalizziamo l'Italia

L'intervento del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione Alessio Butti sulle pagine di Milano Finanza

Data 14 settembre 2024

I dati Desi, recentemente citati dalla Commissione Europea nel Digital Decade Report, evidenziano i significativi progressi compiuti dall'Italia in materia di digitalizzazione sotto la guida di questo governo. L'indice Desi è un parametro di riferimento universalmente riconosciuto per valutare le performance digitali degli Stati membri, ed è quindi fondamentale spiegare come il governo Meloni sia riuscito a ottenere questi risultati rilevanti.

Gli ultimi 20 mesi hanno segnato un deciso cambio di passo rispetto agli anni precedenti e in gioco c'è il futuro dell'Italia. L'impegno del governo è stato rivolto a trasformare radicalmente il modo in cui cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni interagiscono, attraverso una serie di iniziative strategiche che hanno già prodotto risultati tangibili.

Grazie a queste azioni, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale (Dtd) ha raggiunto tutte le milestone e i target previsti dal Pnrr, completando 34 dei 67 obiettivi stabiliti per il 2026, ossia il 50% del piano. Ad esempio, abbiamo portato a completa maturazione la piattaforma Pa Digitale 2026, un punto di accesso unico a tutte le opportunità del Pnrr per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione. Questa piattaforma ha permesso a Comuni, scuole e Asl di accedere automaticamente a voucher economici predefiniti, senza la necessità di complesse proposte progettuali e senza la consueta complessità della rendicontazione tipica di altri fondi europei. Questo ha Jortato a coinvolgere oltre 17.000 Pubbliche Amministrazioni in circa 57.000 progetti di digitalizzazione, con un'adesione quasi totale: il 99% dei Comuni e l'88% delle Scuole.

Fin dall'inizio del suo mandato, questo governo ha riconosciuto nella razionalizzazione dell'identità digitale una chiave essenziale per elevare il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione.

Abbiamo scelto di puntare con decisione sulla Carta d'Identità Elettronica (Cie) come strumento principale, gestito direttamente dallo Stato, per offrire sicurezza e semplicità d'uso ai cittadini. Dopo quasi due anni, anche gli osservatori inizialmente più scettici ora confermano la lungimiranza della nostra scelta. Ad oggi, sono state rilasciate complessivamente più di 46.6 milioni di Cie, un dato che segna una crescita di circa il 40% rispetto ai 33 milioni rilasciati all'inizio del 2023. Questo incremento testimonia il successo delle nostre politiche di promozione e diffusione della Cie, con un effetto diretto anche sull'aumento delle autenticazioni online tramite CieID, che hanno visto un vero e proprio boom. Solo nei primi otto mesi del 2024, le autenticazioni tramite CieID hanno raggiunto 45.5 milioni, più della metà di quelle registrate complessivamente tra 2019 e 2023 (80 milioni), dimostrando un'accelerazione senza precedenti nell'uso di questo strumento.

In parallelo, abbiamo avviato la fase di test per l'It Wallet, un ulteriore passo avanti verso un'identità digitale integrata e versatile, che rivoluzionerà il modo in cui i cittadini interagiscono con i servizi della Pubblica Amministrazione. Questa nuova soluzione, che sarà disponibile su AppIO a partire da ottobre 2024, mira a consolidare la posizione dell'Italia anche come leader nell'adozione di tecnologie digitali interoperabili a livello europeo.

Sul Cloud stiamo correndo. Il Digital Decade Report certifica che l'adozione dei servizi cloud da parte delle imprese in Italia è arrivata al 55,1%, mentre la media Eu è ferma al 38,9%. Come Dtd, ci stiamo concentrando, attraverso la strategia Cloud Italia, sulla creazione di un'infrastruttura digitale robusta, sicura e resiliente per tutta la Pa con l'obiettivo di garantire l'autonomia tecnologica del paese. Dal dicembre 2022 il Polo Strategico Nazionale (Psn) è diventato pienamente operativo, assumendo un ruolo centrale nell'ospitare dati e servizi critici delle amministrazioni italiane. L'importanza di questa iniziativa è sottolineata dagli ingenti investimenti messi in campo: oltre 900 milioni di euro sono stati stanziati per sostenere la migrazione di 280 amministrazioni centrali e strutture sanitarie verso il cloud del Psn. A giugno 2024, non solo abbiamo raggiunto, ma abbiamo superato gli obiettivi prefissati: ben 3.300 enti pubblici sono già stati asseverati, dimostrando un'adesione massiccia e un impegno collettivo verso la modernizzazione digitale. Tutto questo nonostante pesanti e innegabili criticità ereditate dal passato.

Criticità molto simili a quelle ereditate circa l'avanzamento del Pnrr sulla Banda Ultra Larga (Bui). Anche in questo caso il cambio di passo mostra progressi significativi. Il Piano Italia a 1 Giga, pur affrontando ritardi, è supportato da misure mirate a mitigare i rischi, mentre i piani relativi al 5G-Backhauling e alla connessione delle Scuole e della Sanità stanno procedendo senza particolari difficoltà.

Anche il Piano Collegamento Isole Minori è in fase avanzata, con 7 tratte completate e 14 in esecuzione.

Un capitolo importante del nostro operato riguarda l'intelligenza artificiale. Dopo anni di trascuratezza questo governo ha posto l'IA al centro delle proprie priorità, giocando un ruolo cruciale nell'approvazione dell'AI Act a livello europeo e sottoscrivendo la Dichiarazione di Trento durante la riunione ministeriale del G7. La strategia italiana per l'Intelligenza Artificiale 2024-2026 è stata elaborata nei tempi previsti, mentre il disegno di legge sull AI, il primo in Europa dopo l'AI Act, è già in fase di audizioni presso il Senato.

Questi sforzi posizionano l'Italia come leader nella regolamentazione e nello sviluppo di questa tecnologia emergente, come conferma il grande interesse per il nostro lavoro dimostrato dai governi di altri paesi e dai principali player privati che operano in questo ambito.

Nel settore della sanità digitale il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse) è una priorità politica fondamentale per questo governo. Con oltre 1,3 miliardi di euro di investimenti, il Fse 2.0 è stato rilanciato insieme ad altri progetti cruciali, come la Piattaforma Nazionale della Telemedicina e le reti di connettività ad alta velocità per le Aziende sanitarie. Grazie a questi interventi, secondo il Digital Decade Report l'Italia ha superato la media Ue per quanto riguarda l'accesso dei cittadini agli Electronic Health Records (Ehr), con un punteggio di maturità sull'E-Health che ha raggiunto l'82,7%.

Un altro passo significativo è stato compiuto nel percorso verso l'interoperabilità tra enti pubblici, un obiettivo cruciale per rendere più efficiente e coordinato il sistema amministrativo italiano. In particolare, la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (Pdnd) ha registrato una crescita straordinaria: il numero di enti aderenti è passato da 123 a ben 6.931 negli ultimi 20 mesi.

Parallelamente, anche la piattaforma Send, lanciata nel 2023 per semplificare l'invio e la ricezione di notifiche a valore legale, ha ottenuto risultati notevoli. Nei primi sei mesi del 2024, il numero di enti aderenti ha raggiunto quota 4.400, con oltre 2 milioni di notifiche già in lavorazione.

In ultimo, sento il dovere di sottolineare che, per la prima volta nella sua storia, il Dtd ha aperto uffici territoriali in tutta la penisola, da Milano a Palermo, per supportare anche in modo analogico la digitalizzazione degli enti locali.

I risultati raggiunti negli ultimi 20 mesi dimostrano che il percorso intrapreso dal governo sta portando l'Italia verso un futuro sempre più digitale e connesso. Ma dimostrano anche che le sinergie tra istituzioni centrali e locali, oltre all'impegno di cittadini e imprese, possono fare la differenza tra il fallimento di un progetto e la sua riuscita nei modi e nei tempi previsti.