Butti: "Italia a 1 Giga, 700mila civici in meno per salvare i fondi Pnrr"
L'intervento del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione Alessio Butti sulle pagine di "Il Sole 24 Ore"
Il sottosegretario Butti: "avanti con la riduzione del target di Open Fiber. Economie da 700 milioni per lanciare due nuove piani di copertura da mettere a gara"
Il piano "Italia a i Giga" è da molti mesi uno dei grandi punti critici del Pnrr. Quasi un buco nero, per effetto dei ritardi accumulati da uno dei due aggiudicatari, Open Fiber, e per la difficoltà di trovare una soluzione concordata con il governo. L'intervento ha l'obiettivo di coprire con la banda ultralarga fissa circa 3,4 milioni di numeri civici nelle cosiddette aree grigie (quelle dove c'è un unico operatore di rete) e vale complessivamente oltre 3,5 miliardi di euro. Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione, anticipa al Sole 24 Ore la via d'uscita che, faticosamente, sarebbe stata concordata con la Commissione europea per non perdere circa 700 milioni di risorse Pnrr.
"Stiamo risolvendo una situazione molto difficile, purtroppo ereditata dal precedente governo. In seguito a una serie di incontri con i funzionari della Commissione europea, insieme al ministero per gli Affari Ue e Pnrr e al soggetto attuatore Infratel, abbiamo individuato una soluzione sulla quale c'è un assenso da parte di Bruxelles, che andrà ora formalizzato. Salviamo circa 700 milioni che rischiavamo di perdere. Voglio premettere che è stato un lavoro fin qui molto delicato, che premia gli sforzi del Dipartimento per la transizione digitale di Palazzo Chigi che mi onoro di guidare e che ha il coordinamento di Angelo Borrelli. Siamo partiti - continua Butti - da una serie di incontri e approfondimenti che, tra varie difficoltà, hanno coinvolto gli operatori nei mesi scorsi. Una base di lavoro è stato quanto ci ha comunicato Open Fiber, cioè l'impossibilità di garantire, entro la scadenza del 30 giugno 2026, la copertura di oltre 700mila numeri civici su circa 2,2 milioni totali aggiudicati all'operatore".
Il "lodo Borrelli" non passa più per il subentro di Fibercop, l'altro aggiudicatario, nei lotti in cui Open Fiber è più in difficoltà, né per una revoca d'ufficio o per una sostituzione parziale della fibra ottica con connessioni Fwa (fixedwireless access) . Tutte ipotesi scartate o irrealizzabili. Il compromesso con l'Europa prevede, in sintesi, di consentire a Open Fiber la rimodulazione del target per 7oomila numeri civici a fronte di una riduzione del contributo aggiudicato all'operatore (i fondi per circa 120mila civici vengono però riconosciuti ad Open Fiber per gli extracosti sostenuti dalla società, da dimostrare poi in sede di rendicontazione).
"Rimane la necessità di assicurare la copertura agli oltre 700 mila civici lasciati da Open Fiber. — spiega Butti — A questo punto, con il via libera Ue, utilizzeremo le economie generate da Italia a i Giga e da altri Piani gestiti dal Dipartimento, circa 700 milioni, per programmare due nuovi piani di copertura. Il primo, con l'obiettivo di coprire circa 580mila civici sulla falsariga di Italia a i Giga, avrà il vantaggio temporale di non essere più vincolato al 2026 ma agli obiettivi europei del Digital decade, quindi al 2030" (100% di famiglie coperte con reti ad altissima capacità Vhcn).
Il sottosegretario preferisce non parlare espressamente di proroga, anche se tecnicamente sarebbe una conseguenza di quanto porta a casa l'Italia in questa trattativa. Per questo intervento, all'esito di una consultazione pubblica su quanto non viene già previsto dai piani dei privati, bisognerebbe procedere a una nuova gara. E lo stesso discorso vale per il secondo piano che deriverebbe dalla rimodulazione.
"Una quota di 145 milioni di economie generate dal Pnrr sarà destinata ad un piano che prevede l'adozione del modello di copertura ibrida con il satellite, sperimentato in Lombardia. In particolare 95 milioni verranno utilizzati per collegare oltre 80mila utenze espunte dal piano originario, quelle delle zone più remote, sfruttando il satellite per il backhauling e completando il collegamento con tecnologie terrestri. E altri 50 milioni per un voucher che incentivi la connettività con il satellite, fino a 1.300 euro ad utente e per un massimo di ulteriori 40mila numeri civici".
Il voucher, aggiunge il sottosegretario, dovrà tenere conto del bonus che nel frattempo il ministero delle Imprese e del made in Italy sta studiando per la connettività, in modo da restare complessivamente nei limiti quantitativi per queste misure dettati dalla normativa europea sugli aiuti di Stato. Non sfugge però che l'apertura al sistema satellitare — utilizzando risorse Pnrr - evoca subito il nome della Starlink di Elon Musk. Sul punto Butti non fa melina.
"Abbiamo approfondito con la Ue il tema della neutralità tecnologica e non sembrano esserci ostacoli insormontabili. In futuro si potrebbe valutare anche un'estensione dell'utilizzo, parziale, alle aree bianche. A ogni modo il processo prevederà una procedura aperta e il fatto che alcuni provider di soluzioni satellitari possano utilizzare apparati di Starlink, come di altri fornitori, sarebbe solo una delle possibilità"