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Audizione alla Camera dei Deputati in Commissione Affari Costituzionali

Linee programmatiche dell'attività di Governo in materia di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Data 19 aprile 2023
Argomenti Carta d’Identità ElettronicaApp IODigital WalletPA digitale 2026

Onorevole Presidente,

Onorevoli colleghe e colleghi,

Vi ringrazio per questa opportunità di confronto e di aggiornamento sull’avanzamento dei principali dossier relativi agli interventi di trasformazione digitale della PA. Andrò per settori.

Inizio dalla transizione al cloud, un’area molto importante della digitalizzazione della PA, per volume degli interventi e per le potenziali criticità. In questo ambito siamo allineati ai target posti dal PNRR e in qualche caso siamo anche in anticipo. Più in dettaglio:

  • Al 31 dicembre 2022 abbiamo raggiunto i primi 3 target nazionali, pubblicando gli avvisi pubblici per l’abilitazione e facilitazione della migrazione al cloud per, rispettivamente, Comuni, Plessi scolastici, ASL e Aziende Ospedaliere;

  • Al 31 marzo 2023 abbiamo raggiunto la milestone europea che prevedeva 12.464 piani di migrazione. Questo traguardo è stato anche superato, perché sono stati raccolti oltre 14.000 piani di migrazione.

  • Il prossimo target italiano è fissato al 30 settembre 2023, data entro la quale 1064 pubbliche amministrazioni locali dovranno aver completato il processo di migrazione. La prossima milestone europea invece è fissata al 30 settembre 2024 e prevede 4083 migrazioni completate.

Ovviamente, quando parliamo di migrazione al cloud, dobbiamo includere anche il tema importantissimo della protezione dei dati delle pubbliche amministrazioni, facendo attenzione a dotare le nostre PA di difese cibernetiche adeguate, ridurre le dipendenze tecnologiche e giurisdizionali da paesi terzi, difendere la sovranità del nostro patrimonio digitale.

In ambito cloud un passo fondamentale in questa direzione è stata l’attivazione del Polo Strategico Nazionale.

A tale proposito, va precisato che la recente sentenza emessa dal TAR del Lazio, che ha accolto il ricorso proposto da Rti Fastweb e Aruba, e sulla quale sono in corso gli approfondimenti tecnici volti alla sua impugnazione, non ha alcuna conseguenza per quanto riguarda l’esecuzione del contratto.

Quanto al processo di migrazione dei dati e servizi, a partire da quelli critici e strategici sul PSN, si tratta di un processo che coinvolge una platea di oltre 280 pubbliche amministrazioni centrali e strutture sanitarie e un plafond di 900 milioni di euro. Il percorso è iniziato a febbraio, con un primo avviso pubblico destinato a un gruppo di PA centrali-pilota, che comprende la Presidenza del Consiglio, i Ministeri e le Agenzie Fiscali, con una dotazione di 373 milioni e 800 mila euro e con scadenza di candidatura al 28 aprile prossimo.

Il 14 marzo scorso è stato pubblicato un secondo avviso per la migrazione delle ASL e delle Aziende Ospedaliere, che ha previsto una complementarietà tra migrazione verso PSN e società in house - per una dotazione complessiva di 200 milioni di euro, di cui 100 milioni per PSN e 100 milioni per infrastrutture della PA, incluse le in-house o altri fornitori di servizi cloud qualificati. La scadenza per le candidature è fissata al 19 maggio prossimo.

Vengo ora agli interventi già realizzati o in corso di realizzazione per la digitalizzazione dei servizi pubblici, sia territoriali sia centrali.

Inizio dai servizi pubblici territoriali. Qui l’erogazione dei fondi pubblici, effettuata attraverso il portale PA Digitale 2026, procede secondo i programmi.

Ricordo che la piattaforma consente a ogni PA di richiedere voucher economici predefiniti in base alla propria tipologia, dimensione e specifiche esigenze e che il Dipartimento garantisce la massima assistenza a tutte le amministrazioni che fanno richiesta di voucher, in tutte le fasi del processo: dall’adesione, fino alla realizzazione e consuntivazione dei progetti di digitalizzazione. Il Dipartimento offre anche percorsi di formazione delle competenze necessarie alla gestione dei processi.

Vi do quindi il quadro aggiornato delle attività gestite nei territori attraverso PA Digitale 2026:

  • Sulla piattaforma sono registrati il 99,8% dei Comuni italiani, il 99% delle scuole, e l’87% delle ASL/AO. In sintesi: l’83% del totale delle PA italiane ha già un profilo sulla piattaforma.

  • Ad oggi la piattaforma ha raccolto oltre 57.000 candidature e gestito l’allocazione di 2,1 miliardi di euro (sui 2,9 miliardi richiesti).

  • In piattaforma sono attualmente gestiti oltre 50.000 progetti, di cui circa 400 già completati e sottoposti ai controlli formali da parte della nostra Unità di Missione.

Relativamente agli interventi di digitalizzazione delle PA centrali, vorrei segnalare anzitutto il raggiungimento di due importanti target europei relativi alla digitalizzazione dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale:

  • Il primo target, relativo alla creazione e/o reingegnerizzazione di 35 servizi e processi, è stato raggiunto ad ottobre 2022, in anticipo rispetto alla scadenza prevista dal piano al 31 dicembre 2022. L’INPS ha così reingegnerizzato 37 servizi e processi, semplificando l’accesso e l’utilizzo dei propri servizi, tramite il portale dell’ente.

  • Il secondo target, relativo allo sviluppo di competenze ICT, prevedeva la formazione di 4.250 dipendenti dell’Istituto, ed è stato raggiunto nel 2022. Sono stati coinvolti nelle attività formative 7.247 dipendenti INPS, in misura quindi superiore rispetto alle attese.

Passiamo ora ad un aggiornamento sulle piattaforme digitali.

Prima fra tutte, la Piattaforma Nazionale Digitale Dati (PDND), che è operativa dal 17 ottobre 2022 e sulla quale già oggi operano 368 Enti (di cui 12 PA centrali, 323 PA locali e 32 Gestori di Servizi Pubblici e 1 ente privato). Attualmente stiamo lavorando per accelerare i servizi di valore per i cittadini, per esempio il titolo di studio. Abbiamo inoltre avviato il percorso di apertura di PDND ai privati, nel rispetto di quanto previsto dal Codice per l’Amministrazione Digitale che presto andremo a semplificare. Le prime applicazioni riguarderanno i settori bancario e assicurativo per i rapporti dormienti.

Secondo, stiamo lavorando affinché possa partire nei prossimi mesi una nuova e fondamentale infrastruttura digitale pubblica, la piattaforma per le notifiche digitali che PagoPa sta progettando e mettendo a disposizione di amministrazioni e cittadini.

Questo servizio consentirà la progressiva digitalizzazione di tutte le comunicazioni a valore legale che le PA inviano a cittadini e imprese.

Tutto ciò avverrà garantendo la massima inclusione. Il servizio sarà progressivo e permetterà di continuare a ricevere le raccomandate cartacee per i cittadini in divario digitale.

Sul Fascicolo Sanitario Elettronico stiamo procedendo speditamente, in sintonia con le amministrazioni regionali e con il Ministero della Salute, concentrando il nostro lavoro prevalentemente su 4 punti:

  • Primo, abbiamo definito insieme alle amministrazioni regionali e al Ministero della Salute i piani di adeguamento tecnologico per garantire la crescita omogenea dei servizi di FSE sul territorio. Voglio ricordare che il FSE ci consentirà di fare un salto in avanti nella qualità del servizio sanitario offerto: ai cittadini, offrirà un unico punto di accesso, semplice e digitale, per accedere a tutte le informazioni sanitarie che li riguardano; ai professionisti sanitari darà la possibilità di avvalersi della stessa fonte di informazioni cliniche, completa e aggiornata; al sistema sanitario, infine, garantirà benefici in termini di valorizzazione dei dati sanitari per le analisi cliniche, di migliore programmazione sanitaria, e di supporto alla ricerca. Sono oltre 1.900 i progetti di aggiornamento territoriale che coordiniamo insieme alle Regioni e alle Province autonome.

  • Secondo, stiamo assicurando le attività di assistenza tecnica sul territorio necessarie per accelerare l’adeguamento dei sistemi informativi aziendali ai nuovi standard di interoperabilità con il Fascicolo;

  • Terzo, sempre in collaborazione con le Regioni, abbiamo messo a punto i piani per l’incremento delle competenze dei professionisti del Sistema Sanitario Nazionale, approvati dal Dipartimento per la trasformazione digitale e dal Ministero della Salute. I Piani prevedono oltre 14.000 attività di comunicazione e quasi 3.000 ore di formazione a beneficio di 54 categorie di professionisti nell’arco dei prossimi 3 anni, a cura delle Regioni e Province Autonome;

  • Quarto e ultimo punto, stiamo lavorando insieme a Ministero della Salute, MEF e Garante Privacy per l’elaborazione degli ultimi tre decreti attuativi previsti dalla normativa primaria: (1) su aggiornamento del regolamento del FSE; (2) su infrastruttura di interoperabilità del Fascicolo; (3) su introduzione e regolamentazione dell’Ecosistema Dati Sanitari. L’EDS raccoglie, gestisce e rende fruibile il dato sanitario ai fini di cura, profilassi internazionale, programmazione e ricerca, assicurando la disponibilità delle informazioni a livello aziendale, regionale e centrale.

Abbiamo 3 importanti traguardi da raggiungere da qui al 2026:

  • il primo, a giugno 2024, quando è prevista la realizzazione dell’ecosistema dei dati sanitari (EDS).
  • Il secondo, a dicembre 2025: per allora dobbiamo avere l’85% dei medici di medicina generale che alimentano il FSE;
  • e per finire, a dicembre 2026 tutte le Regioni devono aver adottato e utilizzato il FSE.

Proseguendo con l’analisi delle attività realizzate dal Dipartimento per la trasformazione digitale in tema di digitalizzazione delle PA, vorrei soffermarmi sul Portafoglio digitale dell’AppIO.

Stiamo lavorando per inserire tre importanti documenti all’interno del Portafoglio digitale dell’App IO, ovvero:

  • la Patente digitale, con una rappresentazione certificata della patente, con valore legale e accesso a tutti i dati a essa collegati;

  • la Tessera Sanitaria digitale, con la rappresentazione certificata della tessera sanitaria con valore legale;

  • il Voting pass, ovvero la tessera elettorale in formato digitale. Prevediamo così entro la fine dell’anno un ulteriore importante cambiamento positivo per la vita quotidiana di tutti gli italiani.

Se così sarà, saremo anche tra i più virtuosi in Europa, anticipando il percorso previsto dalla UE per il Portafoglio elettronico europeo.

Un dossier rispetto al quale abbiamo mosso passi in avanti, e che gioca un ruolo davvero importante per il miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini, è quello della mobilità.

Mi riferisco al progetto Mobility as a Service, incardinato presso il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, e finanziato con 40 milioni di euro dal PNRR, ai quali si aggiungono altri 17 milioni di euro del Fondo complementare.

Questo capitale di 57 milioni di euro lo investiamo per avviare in 13 città e territori piattaforme digitali attraverso cui i cittadini possono accedere a servizi di trasporto multimodali.

Il MAAS rappresenta una vera e propria rivoluzione del concetto di mobilità. Integra molteplici servizi e modalità di trasporto pubblico e privato, dalla informazione, programmazione e prenotazione di viaggi, fino al pagamento unificato dei servizi, e operazioni post-viaggio, e soprattutto li rende accessibili al pubblico, attraverso un unico canale digitale.

Nei mesi scorsi sono stati avviati i progetti pilota in 6 città: Milano, Roma, Napoli, Bari, Firenze e Torino.

La settimana scorsa abbiamo pubblicato il nuovo avviso pubblico di oltre 16 milioni di euro; finanzieremo, con un importo fino a 2,3 milioni di euro ciascuno, 7 progetti che verranno selezionati, tra tutti quelli presentati da Regioni e Province autonome. Le tempistiche definite dall’avviso prevedono che:

  • Regioni e Province Autonome inviino le loro proposte entro il 31 maggio 2023.
  • Le attività previste per il progetto proposto si concludano entro il 30 giugno 2026.

Concludo affrontando un tema del quale si è discusso molto negli ultimi mesi e sul quale si è misurato recentemente anche il Comitato interministeriale per la transizione digitale, nella sua prima riunione della nuova legislatura: quello delle identità digitali.

Il sistema italiano attuale è fondato su tre modalità di identità digitale: la Carta d’identità Elettronica, il Sistema Pubblico di Identità Digitale e la Tessera Sanitaria-Carta nazionale dei Servizi.

Questa tripartizione non ha soltanto costi di gestione molto elevati, ma può creare problemi di sicurezza, di affidabilità e anche di inclusione della platea dei soggetti interessati.

Il nostro obiettivo è dunque quello di intraprendere un percorso condiviso e sostenibile di razionalizzazione dell’intero ecosistema delle identità digitali che ruoti intorno a quattro criteri:

  • Primo, il ruolo dello Stato nel garantire sempre e comunque l’identità digitale dei suoi cittadini.

  • Secondo, la centralità della Carta d’Identità Elettronica (CIE), che è già in possesso di 34 milioni di italiani. La CIE presenta, infatti, benefici importanti:

a) garantisce l’autenticità dei dati del titolare;

b) può essere rilasciata dalla nascita;

c) è l’unico strumento di identità digitale che permette il riconoscimento fisico di una persona;

d) è l’unico strumento di identificazione con cui accedere a tutti i servizi pubblici.

  • Terzo, la valorizzazione di quanto già realizzato.

L’obiettivo non è la sostituzione di un sistema di identità digitale a favore di un altro. Più semplicemente si tratta di capitalizzare al meglio il patrimonio che già abbiamo, favorendo una transizione verso un sistema unico che sappia valorizzare l’esperienza acquisita dai cittadini e la coniughi con le esigenze di un modello tecnologicamente più avanzato.

  • Quarto, la capacità d’innovazione, dimostrata dall’intero ecosistema costruito intorno alla identità digitale, che è in posizione avanzata rispetto a numerosi Paesi europei, e l’uso oculato delle risorse pubbliche.

Su tale progetto, abbiamo riscontrato la convergenza degli stakeholder e delle Amministrazioni coinvolte, fissando nell’ambito del CiTD un termine di 60 giorni per la definizione del progetto. Le principali azioni che stiamo realizzando sono 6:

  • Primo, la proroga e il rinnovo delle convenzioni con gli ID provider SPID;
  • Secondo, avvio della revisione dell’assetto normativo, in particolare per quanto riguarda l’introduzione dell’IT Wallet; per lo sviluppo dell’ecosistema di servizi pubblici e privati basati su identità digitale, per il superamento della Tessera Sanitaria; e per la riduzione delle tipologie di documenti di identificazione;
  • Terzo, individuazione delle misure necessarie per accelerare la diffusione della CIE;
  • Quarto, definizione delle misure per valorizzare il patrimonio informativo pubblico (in particolare anagrafi e interoperabilità);
  • Quinto, creazione e adozione di attributi qualificati digitali (licenza di guida / Tessera sanitaria / tessera elettorale.);
  • Sesto, garanzia della cura degli interessi nazionali in ambito europeo (specificamente riguardo al Wallet europeo e EIDAS 2).

Mi avvio a concludere. Spero di aver illustrato in modo chiaro i dossier relativi alla digitalizzazione della PA su cui abbiamo lavorato e il modo in cui abbiamo gestito le criticità, con un metodo fondato sull’ascolto e sulla collaborazione con tutti i soggetti coinvolti: aziende, associazioni di rappresentanza, istituzioni pubbliche e cittadini.

Vi ringrazio per il tempo e per l’ascolto. Sarò lieto di rispondere alle vostre domande e tornare su tutti gli aspetti sui quali riterrete opportuno sollecitare un ulteriore chiarimento o un approfondimento. Grazie.