Fondo Repubblica Digitale: 18 nuovi progetti per il 2025. 5 milioni con il bando “Dritti al Punto”

467 i Punti Digitale Facile che vedranno potenziata l’offerta formativa per migliorare le competenze digitali dei cittadin

Data 19 settembre 2025
Argomenti Competenze digitali

Sono 18 i progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con “Dritti al Punto”, il bando promosso in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale che mira a migliorare le competenze digitali dei cittadini su tutto il territorio nazionale. Le attività prenderanno avvio entro la fine del 2025 e si concluderanno nel 2026.

L’obiettivo è sostenere progetti di formazione all’interno di 467 Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa. In totale sono stati assegnati circa 5 milioni di euro.

Tra i 18 progetti selezionati - distribuiti equamente tra Nord, Centro, Sud e Isole - emergono iniziative che coniugano formazione e impatto sociale: dal rafforzamento delle competenze digitali di base allo sviluppo di percorsi personalizzati e flessibili, fino ad attività itineranti, materiali multilingue e soluzioni innovative per superare le barriere di accesso al digitale. Le proposte mirano a rispondere ai diversi gradi di preparazione dei beneficiari e garantire un apprendimento realmente inclusivo ed efficace.

Per Alessio Butti, Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione tecnologica: “La selezione dei 18 progetti del bando Dritti al Punto rappresenta un ulteriore passo verso un’Italia sempre più digitale e inclusiva. In questo modo, i Punti Digitale Facile rafforzano ulteriormente il loro ruolo di luoghi centrali, dove persone di ogni età possono acquisire competenze, abbattere barriere e sentirsi parte attiva della società. Il Governo considera l’inclusione digitale una priorità strategica: con iniziative come questa vogliamo rendere i cittadini protagonisti, capaci di accedere ai servizi, partecipare pienamente alla vita democratica e sfruttare appieno le potenzialità della tecnologia. In quest’ottica, la collaborazione tra pubblico e privato sociale si conferma capace di produrre un impatto concreto e reale per l’intero Paese.”

Per Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale: “Investire nelle competenze digitali significa investire nelle persone e nei territori, creando le condizioni per ridurre le disuguaglianze e rafforzare la coesione sociale. I 18 progetti selezionati con il bando Dritti al Punto vanno proprio in questa direzione: consolidano i Punti Digitale Facile come spazi a disposizione delle comunità e dei territori, dove i cittadini possono trovare strumenti concreti per crescere e cogliere le opportunità che la tecnologia offre. L’inclusione digitale, soprattutto verso chi è più fragile, deve essere quindi una leva fondamentale per costruire un Paese più giusto. Un ringraziamento speciale va alle Fondazioni di origine bancaria che, attraverso il Fondo per la Repubblica Digitale, contribuiscono a tradurre questa visione in realtà.”

I Progetti Sostenuti

Tra i progetti idonei sono state selezionate 18 proposte progettuali, che vedranno il potenziamento di 467 Punti Digitale Facile così distribuiti: 10 nell’Area Nord e Centro e 8 nell’Area Sud e Isole, assicurando così un’ampia copertura territoriale, che coinvolge la quasi totalità delle regioni. Molti dei progetti si distinguono per l’approccio innovativo e l’impatto sui territori. Alcuni prevedono programmi formativi strutturati in moduli tematici, ispirati al quadro europeo DigComp 2.2, articolati su più livelli per adattarsi ai diversi gradi di competenza dei partecipanti e fornire strumenti concreti ed efficaci. Altri puntano a rafforzare la formazione digitale come strumento di inclusione sociale, portando l’innovazione direttamente dove serve di più: grazie a unità mobili attrezzate come aule didattiche itineranti, sarà possibile raggiungere comunità locali, piccoli centri e aree meno servite, offrendo corsi brevi e pratici pensati per i bisogni concreti dei cittadini. Tra gli elementi distintivi ricorrono anche la forte attenzione all’innovazione didattica, la flessibilità e la personalizzazione dei percorsi formativi, per garantire esperienze accessibili e su misura. Una parte significativa dei progetti è inoltre dedicata al rafforzamento delle competenze digitali di base, con particolare attenzione a persone in condizione di fragilità – anziani, migranti, giovani, e persone con disabilità – e al superamento delle barriere attraverso il coinvolgimento della rete dei nodi territoriali e la partecipazione diretta delle comunità.

Il Contesto Italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: il 2030 Digital Decade Report della Commissione europea di luglio 2025 afferma che solo il 46% degli adulti possiede competenze digitali di base, a fronte del 54% della media UE. Un divario che si riflette anche nelle differenze generazionali: se il 59% dei giovani tra 16 e 24 anni raggiunge le soglie minime di competenze digitali individuate dal framework DigComp, la quota scende al 19% tra gli over 65, con valori comunque inferiori alla media europea in tutte le fasce d’età.” Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Cos'è il Fondo

Il Fondo per la Repubblica Digitale è una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dal PNC ed è alimentato da versamenti delle Fondazioni di origine bancaria, alle quali viene riconosciuto un credito di imposta. Il Fondo seleziona e sostiene progetti di formazione e inclusione digitale per diversi target della popolazione come NEET, donne, disoccupati e inattivi, lavoratori a rischio disoccupazione a causa dell’automazione, studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado, operatori dell’economia sociale, persone detenute e in condizioni di vulnerabilità. L’obiettivo è sperimentare progetti di formazione e inclusione digitale e replicare su scala più vasta quelli ritenuti più efficaci in modo tale da offrire le migliori pratiche al Governo affinché possa utilizzarle nella definizione di future politiche nazionali. Per maggiori informazioni fondorepubblicadigitale.it.

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