Spazio, firmati i primi contratti tra Avio ed ESA per i lanciatori spaziali europei
Sono stati firmati oggi, alla presenza del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, del Direttore dei Trasporti Spaziali dell'Agenzia Spaziale Europea, Daniel Neuenschwander, e dell'Amministratore Delegato di Avio, Giulio Ranzo, i primi contratti per la realizzazione di due nuovi motori eco-sostenibili per l’accesso allo Spazio.
Entra così nel vivo il programma dedicato alla Space Factory per i Sistemi di Trasporto Spaziale, finanziato dal Dipartimento per la trasformazione digitale grazie alle risorse del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza e a Fondi Nazionali.
L’obiettivo del programma è sfruttare le capacità esistenti in Italia attraverso i programmi Vega, Vega C e Vega E per realizzare le prossime generazioni di motori con caratteristiche eco-sostenibili e che faranno parte delle future famiglie di lanciatori spaziali europei.
Grazie a questi contratti iniziano ora due importanti programmi di accesso allo Spazio. Il primo, al quale sono assegnati 217,5 milioni di euro, è indirizzato all'implementazione entro il 2026 di nuove tecnologie e architetture per un piccolo lanciatore alimentato da motori a metano a basso impatto ambientale. Il secondo, finanziato con 120 milioni di euro, è invece destinato allo sviluppo di un motore ad alta spinta da testare entro il 2026 e in possesso delle medesime caratteristiche “green”.
L’accordo tra Avio e l’Agenzia Spaziale Europea per la realizzazione dei futuri lanciatori eco-sostenibili è per l’Italia un ulteriore passo in avanti nel percorso che ci vede impegnati nel rafforzare la competitività dell’industria nazionale nel settore spaziale.
Grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è aumentato significativamente l’impegno italiano per lo Spazio: attraverso gli sforzi congiunti con i partner europei e internazionali, il supporto all’innovazione, alla ricerca, ma soprattutto grazie alla filiera attiva nel settore, il nostro Paese potrà continuare a ricoprire un ruolo di primo piano nella Space Economy.