Lettera del Sottosegretario Butti a "Il Foglio"
Mi si consenta di iniziare con un'affermazione a suo modo scontata: la sanità italiana sta vivendo un periodo di trasformazione radicale. Che poi, a guardar meglio, scontata non lo è affatto. Basta osservare cause e conseguenze di questa trasformazione.
Le cause credo siano note ai più. La prima è risalente nel tempo. Riguarda le politiche di definanziamento strutturale del settore e quelle di contenimento degli ingressi in Università. Alcune responsabilità spettano a questo governo, e più precisamente a chi scrive, relativamente alle altre due cause che muovono la trasformazione della sanità. Mi riferisco alla necessità di modernizzare i servizi sanitari e all'obiettivo di migliorare l'assistenza ai pazienti. Entrambe sono indicate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, da cui vengono finanziate, ed entrambe hanno a che fare con la trasformazione digitale.
Occorre ora fare un piccolo sforzo di immaginazione, spostando il pensiero al futuro. Un futuro prossimo, non remoto. Il nostro lavoro è creare le condizioni per agevolare una trasformazione digitale della sanità a vantaggio di tutti, attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico, il cablaggio dei plessi ospedalieri e, nel lungo periodo, l'integrazione dell'intelligenza artificiale. Il FSE nasconde un piano ambizioso, inutile negarlo. L'obiettivo è digitalizzare tutte le informazioni sanitarie dei cittadini. In questo modo consentiamo ai professionisti sanitari di accedere rapidamente ai dati dei pazienti, miglioriamo la tempestività e la qualità delle cure. La realizzazione del Fascicolo Elettronico non è priva di sfide: la tutela dei dati sanitari, la necessità di mettere in piedi una solida infrastruttura IT e scardinare la resistenza da parte di alcuni settori del sistema sanitario.
Il cablaggio dei plessi ospedalieri è a sua volta un elemento cruciale per rendere più efficiente la sanità. Abbiamo iniziato dal Politecnico di Bari, termineremo nel 2026, con la totalità dei plessi ospedalieri.
Spostiamoci un passo avanti. Parliamo di IA. Gli orizzonti che si stanno aprendo oggi ci parlano di diagnostica avanzata e di trattamenti personalizzati. La capacità dell'IA di analizzare grandi quantità di dati e fare previsioni accurate sta trasformando il modo in cui vengono affrontate le malattie e gestite le cure. Tutto questo va gestito nei confini dell'eticamente accettabile, nella garanzia della trasparenza delle decisioni mediche automatizzate e soprattutto nella consapevolezza che siamo all'inizio di un percorso che richiederà qualche anno.