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La svolta digitale delle grandi amministrazioni centrali

Grazie al PNRR, un piano di interventi per ridisegnare e digitalizzare alcuni servizi fondamentali della PA

Data 28 febbraio 2022
Tempo di lettura
3 minuti
Argomenti Italia digitale 2026PA digitale 2026

Stanziati oltre 600 milioni per la digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali. Dal Ministero dell'Interno a quello della Giustizia, dal Ministero della Difesa al Consiglio di Stato fino a INPS, INAIL e alla Guardia di Finanza, parte la svolta digitale di Ministeri e grandi Enti della Pubblica amministrazione.

Processi interni più efficienti e istruttorie più veloci, servizi più sicuri ed efficaci grazie alle tecnologie emergenti: sono alcuni degli obiettivi che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede per la digitalizzazione delle amministrazioni centrali.

Grazie agli oltre 611 milioni di euro stanziati sarà possibile, ad esempio, ridurre i tempi interni di gestione delle pratiche amministrative e investire sulla prevenzione delle frodi economiche. Per rendere tutto ciò possibile, il Dipartimento per la trasformazione digitale ha stretto accordi di collaborazione con alcune grandi amministrazioni, già registrati dalla Corte dei Conti, che danno ufficialmente il via all’implementazione delle singole iniziative.

Il dettaglio delle misure previsti dal PNRR

Italia digitale 2026, la strategia per il digitale all’interno del PNRR, prevede oltre 6 miliardi di euro per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Queste risorse, oltre a prestare la dovuta attenzione al ruolo cruciale delle PA locali, vedono anche il coinvolgimento di molte PA centrali.

In particolare la misura 1.6 della Missione 1 Componente 1 del PNRR (Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali) prevede una serie di interventi mirati:

  • INPS (180 milioni): revisione di sistemi e procedure interne, nonché l'evoluzione dei punti di contatto digitali;
  • Ministero della Giustizia (133,2 milioni): digitalizzazione degli archivi relativi ai procedimenti civili dei Tribunali ordinari, delle Corti d'Appello e degli atti giudiziari di Cassazione, creazione di un Data Lake per l’estrazione e l’organizzazione degli orientamenti giurisprudenziali, di analisi statistiche avanzate, anche sulla base di dati non strutturati contenuti nei documenti, per monitorare l'efficienza e l'efficacia del sistema giudiziario ed ottimizzare la gestione dei tempi di istruttoria;
  • INAIL (116 milioni): digitalizzazione dei processi e dei servizi istituzionali e adozione di un digital workplace;
  • Ministero dell'Interno (107 milioni): digitalizzazione dei servizi al cittadino e dei processi interni, sviluppo di applicazioni e sistemi gestionali interni e riqualificazione delle capacità digitali del personale;
  • Ministero della Difesa (42,5 milioni): consolidamento dell’infrastruttura digitale, potenziamento della sicurezza delle informazioni e migrazione delle applicazioni legate alla gestione del personale verso un paradigma open source;
  • Guardia di Finanza (25 milioni): il progetto si prefigge di applicare nell’azione di prevenzione e contrasto agli illeciti economico finanziari la Data Science, con l’intento di evolvere, mediante l’introduzione di algoritmi di intelligenza artificiale e modelli di analisi predittiva e prescrittiva, i sistemi informativi operativi del Corpo;
  • Consiglio di Stato (7,5 milioni): potenziamento del sistema informativo della Giustizia Amministrativa mediante l’implementazione di un sistema di conservazione a norma per la custodia dei documenti giurisdizionali, di un Data Warehouse con funzionalità evolute di Business Intelligence per analisi statistiche georeferenziate e predittive, applicazioni di Intelligenza Artificiale per l’efficientamento dei processi di lavoro e l’innalzamento dei livelli di sicurezza informatica.

A che punto siamo

In questi mesi il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri ha lavorato insieme alle amministrazioni coinvolte per la stesura dei piani operativi e degli accordi di collaborazione che guideranno l’operatività dei diversi interventi.

Con l’inizio del 2022 la Corte dei Conti ha registrato tutti gli accordi, dando il via libera ufficiale all’implementazione della misura. Nei diversi piani vengono descritti gli interventi, le modalità operative, i tempi di realizzazione e affrontati tutti gli aspetti di dettaglio dei piani progettuali.

Nei prossimi mesi quindi ogni amministrazione procederà, nel rispetto delle diverse scadenze, nel completamento dei propri obiettivi, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNRR.

Per maggiori dettagli sui singoli accordi, è possibile visitare la sezione Amministrazione trasparente del sito del governo alla voce “Accordi tra amministrazioni