Stati Generali Quantum 2025 - Sottosegretario Alessio Butti
Intervento Sottosegretario Butti agli Stati Generali Quantum 2025
Grazie, buon pomeriggio a tutti, lasciatemi, all'esordio di questo intervento, ringraziare il dottor Quintavalle che ci ospita in questa straordinaria location che ci consente di ardire, di parlare di innovazione in un contesto storico di questa levatura. Autorità, colleghi, rappresentanti del mondo dell'impresa, della ricerca, dell'università: a tutti voi un caro saluto. Grazie per aver accettato questo invito per un evento che noi riteniamo essere molto importante e cercherò sinteticamente di spiegarne anche i motivi. Però fatemi ringraziare in modo particolare non solo tutte le amministrazioni che sono state elencate, con le quali stiamo lavorando compiutamente per dare al paese un futuro anche per quanto riguarda l'applicazione delle tecnologie quantistiche, ma fatemi ringraziare il ministro Crosetto, il Ministro Bernini, ministro D’Urso, il ministro picchetto Fratin che nonostante un'agenda piuttosto impegnativa anche per quanto riguarda la presenza del Presidente del Consiglio alla Camera e al Senato, perché domani, come sapete, c'è Consiglio europeo, si alterneranno con me sul palco. Grazie davvero non solo per la collaborazione, ma anche per la vostra attenzione e la vostra presenza. Il quantum, e lo dimostra il fatto che siamo qui così numerosi, non è più una semplice promessa scientifica, non è nemmeno una nicchia. Ormai il quantum è diventato una leva strategica che determinerà, e lo farà anche molto velocemente, la competitività economica del nostro paese, degli altri paesi, ma soprattutto la sicurezza nazionale e la capacità di innovare dei singoli paesi. Gli Stati generali del quantum non sono un semplice convegno. Sono previsti, indicati dalla strategia che insieme abbiamo elaborato e licenziato e sono il momento, lasciatemelo dire con sintesi, in cui il governo lo Stato si ferma, riflette, si guarda attorno. Capisce quello che è stato realizzato fino a questo momento e decide se inseguire o se invece assumere un ruolo di protagonista nello scacchiere internazionale. Il quantum non è un settore verticale, è un'infrastruttura trasversale. Che toccherà e in parte sta già toccando tutti i settori nevralgici a livello europeo e a livello nazionale, dalla difesa alla sanità all'industria. Certamente metterà in gioco la competitività dell'intero sistema, per questo noi riteniamo che non possa essere lasciato alla sola iniziativa di singoli attori, eccellenti, prestigiosi, importanti, perché crediamo che la sfida del quantum riguardi lo Stato nel suo complesso. Il ruolo del governo è stato chiaro fin dall'inizio. Noi non abbiamo voluto intendere o quantomeno sostituirci al mondo della ricerca. Non abbiamo inteso assolutamente sorpassare il mondo dell'università, non abbiamo inteso. Preparare delle politiche industriali perché è compito delle imprese, però una cosa abbiamo dimostrato di saperla fare e di farla anche bene, cioè di preparare le condizioni e le opportunità per fare in modo che lo sviluppo di questa tecnologia in Italia sia veloce, quindi celere, ma anche coordinato. Il dipartimento della trasformazione digitale, che ringrazio, ha lavorato esattamente in questa direzione. E lo abbiamo fatto con la stessa logica con la quale abbiamo affrontato l'intelligenza artificiale, il cloud e tutto il castello delle infrastrutture digitali strategiche. Lo abbiamo fatto con molta attenzione perché non intendevamo, e infatti così è stato, frammentare. Non intendevamo e così è stato rincorrere. Intendevamo, e così è stato, creare un ecosistema. Abbiamo fatto, in sostanza quello che abbiamo già provato con una straordinaria esperienza sull'intelligenza artificiale. Prima abbiamo elaborato una strategia. E ringrazio il Comitato di esperti e di docenti universitari che ha elaborato una grande strategia che in parte è entrata nella legge 132 del 2025 e in parte entrerà in provvedimenti successivi. Lo abbiamo fatto con la stessa attenzione. Altri paesi, per quanto riguarda il quantum sono partiti certamente prima, hanno investito molto. Qualcuno ha anche preparato un programma nazionale ed è per questo che noi non possiamo concederci delle timidezze. In questa fase, bisogna agire con coraggio e con coerenza e dobbiamo essere credibili, dobbiamo essere attrattivi, dobbiamo essere esattamente riconoscibili. E non sarà difficile essere riconoscibili perché, come sanno i ministri presenti, la nostra strategia è già un tratto distintivo, e ci consentirà, quando l'andremo, a implementare e applicare, di essere immediatamente, in positivo, riconoscibile. Abbiamo contribuito tutti in modo determinante alla strategia nazionale per le tecnologie quantistiche, lavorando affinché non restasse semplicemente un documento, ma divenisse una traiettoria concreta. E quando si parla di traiettorie concrete, si parla di progetti concreti, di infrastrutture concrete e di politiche di governo coraggiose e coerenti, come sta avvenendo. Abbiamo promosso e reso possibile un momento come questo: gli Stati generali del quantum, perché siamo assolutamente consapevoli che senza un confronto non possa crescere il sistema paese, anche con un confronto dialetticamente serrato, perché quando ci sono delle idee importanti in campo e vengono messe sul tavolo è giusto difenderle, poi bisogna arrivare ad una sintesi come è stato fatto, per rilasciare una grande strategia della quale siamo tutti quanti orgogliosi. Abbiamo accompagnato anche la nascita della Q Alliance, che è un'iniziativa estremamente trasparente, estremamente aperta, vorrei dire anche accogliente ed inclusiva, che ha un significato molto chiaro: quello di portare in Italia e in Europa i più grandi produttori di quantum. In questo caso Ion Twoty Wave. Ma ci sono una serie di altre importanti società internazionali interessate a questo progetto. E attenzione, non l'abbiamo fatto. Di questo abbiamo parlato a lungo con i colleghi di governo, non l'abbiamo fatto, non gli abbiamo invitati come fornitori perché sapeva troppo di lacchin, per essere chiari. Li abbiamo invitati come partner di un ecosistema aperto dove il talento è l'unico argomento selettivo. E questo è ben chiaro a tutta la comunità scientifica, Q Alliance dice al mondo una cosa semplice. E cioè che l'Italia è un paese dove certamente si consuma quanto, ma lo vogliamo anche costruire. Ed è anche grazie e ovviamente la mia gratitudine la rivolgo al comitato nazionale, anche grazie alle celebrazioni per il bicentenario della morte di Alessandro volta, che è uno scienziato di straordinaria attualità per tutti i motivi, che voi ben conoscete, che noi sosteniamo la creazione di un centro nazionale di ricerca dedicato appunto ad Alessandro volta. Che non sarà un laboratorio locale, che non sarà un'iniziativa, come dire, circoscritta, ma sarà un'infrastruttura nazionale che, come dicevo, coinvolgerà le università, i centri di ricerca, le imprese e le competenze, quelle competenze che sono distribuite da nord a sud e vi posso garantire che questo è un paese che sta esprimendo tantissime competenze e tantissima eccellenza. È un po' la logica del Commons, la logica dell'agorà, la logica della piazza aperta a qualsiasi tipo di contributo di dato. Di best practice. Tutto finalizzato al bene finale che ovviamente è il bene comune. Questo è uno straordinario modo di agire che ha scelto e adottato il governo. Un centro che nasce e che già in rete con le università cito l'insubria cito. L'Università della Calabria di Cosenza, la Federico II di Napoli, altre università stanno aderendo a questo importante progetto. Il centro volta non sarà un luogo chiuso, destinato a ristrette oligarchie, ma sarà una piattaforma aperta, uno spazio in cui ricerca, formazione avanzata, impresa e pubblica amministrazione potranno lavorare insieme. Potranno farlo su algoritmi quantistici, sull'intelligenza artificiale artificiale, simulazioni e applicazioni industriali ad alto impatto. È uno di quei luoghi dove la teoria diventa in effetti concretezza e siamo anche molto attenti e insieme stiamo lavorando alla costruzione di un'ideale ponte strategico con l'idea progetto di un Cern AI, nella convinzione che il futuro del quantum non possa essere pensato come una tecnologia a sé stante ed isolata. Ma come parte di questo ecosistema integrato di cui abbiamo parlato e se ci fosse la possibilità di portarlo qui sul territorio italiano, noi saremmo felicissimi e saremmo al servizio ovviamente di questo importante obiettivo. Anche perché il CNI non è solo un progetto, è la dimostrazione di una scelta politica e strategica importante. E in questo contesto, un po' come nell'agorà di cui parlavo prima, dobbiamo portare le nostre esperienze straordinarie, le nostre competenze. È un po' di vivacità tipicamente italiana. Concludo. Dicendo che molti sono gli inviti rivolti a esponenti del governo italiano da parte di organizzatori di eventi dedicati alle tecnologie quantistiche, in particolare negli Stati Uniti d'America. Dove il livello di confronto è estremamente elevato. E questo è importante perché nel mondo guardano l'Italia con crescente interesse, con curiosità. Ma vi posso anche garantire con rispetto e anche con riconoscenza per quello che stiamo facendo prima di molti altri paesi. Questo è il segnale che l'Italia percepita come un interlocutore credibile in grado di guidare questa delicata trasformazione. L'azione dell'Italia su quantum ha generato anche un equo internazionale crescente. C'è molta curiosità. Certamente parlarne sui tavoli europei, certamente parlarne con i player. Certamente entrare nel circuito della stampa specializzata è molto importante, anche per aumentare la reputazione già elevata del sistema innovativo italiano. Il quantum non aspetta. Chi arriva tardi non recupera, chi non coordina perde. E soprattutto, chi non sceglie viene scelto. Noi abbiamo scelto di esserci, di costruire, di connettere scienza, industria, istituzioni e di fare del quantum una leva strategica non solo per il futuro dell'Italia, ma anche a livello continentale. gli Stati generali, ne parlavo prima con qualche amico, non sono un punto di arrivo o un punto di partenza? Sono un punto di non ritorno. Nel senso che. Dobbiamo contemplare questo momento come irreversibile. Ora o mai più. Ed è chiaro che noi stiamo investendo sull'ora e da qui l'Italia deve e può solo partire e andare avanti. Grazie a voi tutti per la vostra presenza e buon lavoro.