In Gazzetta Ufficiale il decreto 'misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale'
Obiettivi
Favorire la diffusione di servizi pubblici in rete, agevolarne e semplificarne l’accesso da parte di cittadini e imprese. I servizi delle pubbliche amministrazioni dovranno diventare fruibili attraverso lo smartphone, lo strumento più usato dagli italiani per comunicare a distanza, e senza necessariamente obbligare a mettersi in fila davanti agli sportelli oppure a ricorrere a un computer fisso o portatile.
Per la Pubblica Amministrazione il processo di digitalizzazione deve portare a semplificazioni delle procedure, miglioramento dell’efficienza e abbattimento di numerosi costi.
Diritto a Innovare per le imprese che beneficeranno di procedure semplificate per sperimentare progetti innovativi.
La Pubblica Amministrazione dovrà “pensare in digitale”. Le norme intendono dare una spinta forte, attraverso regole chiare e scadenze da rispettare, alla trasformazione digitale del Paese. E’ un processo, ma deve cominciare subito. Entro il 28 febbraio 2021 è previsto che l’accesso a tutti i servizi digitali delle Pubblica Amministrazione avvenga esclusivamente tramite l’identità digitale SPID o la Carta d’identità elettronica. Entro la stessa data gli uffici pubblici devono avviare il processo di trasformazione per consentire che i servizi digitali siano fruibili dal telefono attraverso l’applicazione “IO”, il canale unico di accesso a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione. I cittadini non dovranno più ricercare i servizi in digitale nei vari siti delle amministrazioni, ma li troveranno tutti a disposizione all’interno di un’unica app.
Novità per i cittadini
Solo SPID o Carte d’identità elettronica per accedere a tutti i servizi pubblici online Entro il 28 febbraio 2021 tutti gli Enti pubblici e la Pubblica Amministrazione dovranno dismettere i propri sistemi di identificazione online e adottare esclusivamente l’identità digitale SPID e CIE (la Carta di identità elettronica) per consentire ai cittadini di accedere ai loro servizi digitali. Resta ferma l’utilizzabilità di credenziali diverse fino alla data di naturale scadenza e comunque non oltre il 30 settembre 2021. Questo semplificherà la vita agli italiani, i quali non dovranno più confrontarsi con credenziali diverse a seconda del servizio che vogliano usare, e consentirà a Enti pubblici e amministrazioni di conseguire risparmi perché non dovranno più farsi carico di gestire i propri sistemi di rilascio e gestione delle identità dei rispettivi utenti.
L’app IO sarà l’unico canale per accedere dallo smartphone a tutti i servizi pubblici resi in digitale Tutti i servizi pubblici digitali devono diventare accessibili dal telefono attraverso l’App “IO”, la quale diventa quindi lo strumento di accesso da usare per i cittadini che intendano utilizzare il telefono per sbrigare pratiche amministrative. Entro il 28 febbraio 2021 la Pubblica Amministrazione deve avviare i progetti di trasformazione digitale. Le amministrazioni potranno non inserire i loro servizi nell’App “IO” in caso di impedimenti tecnologici accertati dalla società pubblica PagoPA.
SPID e Carta di identità elettronica (CIE) equivalgono all’esibizione di un documento di identità Ovunque, per usufruire di un servizio o nelle transazioni elettroniche, la legge richieda l’esibizione di un documento di identità, il cittadino può farsi identificare da remoto attraverso l’identità digitale di SPID o la CIE e non sarà più necessario allegare o inviare fotocopia del documento. In questo modo si velocizzano le procedure e si migliora la sicurezza, evitando di mettere in circolazione copie di documenti di identità e diminuendo i costi e gli oneri per cittadini e imprese.
IO come strumento di autocertificazione e presentazione istanze L’applicazione “IO”, attraverso un apposito servizio, dovrà consentire ai cittadini di effettuare autocertificazioni, o presentare istanze e dichiarazioni attraverso il proprio telefono.
Semplificazione per il rilascio della Carta d’identità elettronica E’ possibile chiedere il rilascio della CIE prima della scadenza della carta d’identità cartacea. In questo modo sarà agevolato e accelerato l’accesso dei cittadini ai servizi in rete.
Piattaforma digitale per notifica atti della PA Con il decreto parte la piattaforma digitale unica per le notifiche di atti e provvedimenti della PA a cittadini e imprese. In sostanza, la raccomandata cartacea viene sostituita da una comunicazione digitale, con conseguente semplificazione per l’attività dell’amministrazione e risparmio di tempo per i cittadini che potranno avere la disponibilità dell’atto sul cellulare. Resta confermata, per i cittadini che non posseggono un domicilio digitale, la procedura di recapito attraverso posta ordinaria.
Interventi per favorire l’accesso delle persone disabili agli strumenti informatici Tra le principali misure del processo di digitalizzazione inserite nel decreto-legge vi sono anche disposizioni volte a favorire l’accesso ai servizi online da parte delle persone diversamente abili. In particolare, le norme estendono gli obblighi di accessibilità degli strumenti informatici anche agli enti o società private, con un fatturato medio negli ultimi tre anni superiore a 900 milioni di euro, che offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni sul telefonino.
Un unico permesso di circolazione su tutto il territorio nazionale per la mobilità delle persone con disabilità Le persone con disabilità potranno circolare con i loro veicoli su tutto il territorio nazionale con un unico permesso. Questo sarà possibile grazie ad una piattaforma unica informatica, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che consentirà di verificare le targhe associate a permessi di circolazione dei titolari di contrassegni. Oggi il permesso di circolazione per accedere nelle zone a traffico limitato (Ztl) per i veicoli delle persone con disabilità è valido solo nel Comune in cui è stato richiesto. Per poter accedere alle Ztl in altri Comuni è necessario effettuare una pratica. Con la norma inserita nel decreto basta un solo permesso per accedere alle Ztl in tutta Italia.
Novità per la Pubblica Amministrazione
La PA e i cittadini comunicano online Quella digitale diventa la modalità “normale” con cui gli uffici pubblici interloquiscono con i cittadini. Il decreto supera l’attuale impostazione secondo cui le amministrazioni dovrebbero “incentivare” l’utilizzo del digitale nella gestione dei procedimenti. La nuova impostazione prevede che l’amministrazione deve, normalmente, utilizzare il digitale nella gestione dei procedimenti amministrativi.
Lavoro agile nella Pubblica Amministrazione Per favorire la diffusione del lavoro agile a distanza, è previsto l’obbligo per le diverse articolazioni della Pubblica Amministrazione di sviluppare i propri sistemi con modalità idonee a consentire l’accesso da remoto ai dipendenti, naturalmente nel rispetto dello Statuto dei lavoratori e delle disposizioni di sicurezza delle reti e dei dati.
Arrivano esperti nelle amministrazioni per guidare i processi di trasformazione digitale Per colmare il deficit di competenze professionali e tecniche, spesso indicato come fattore di ostacolo alla trasformazione digitale, le pubbliche amministrazioni possono assumere temporaneamente esperti, dotati di esperienza e qualificazione professionale nello sviluppo e nella gestione di processi complessi di trasformazione digitale. In questo modo le amministrazioni vengono accompagnate e guidate nel cambiamento.
Regole di condotta tecnologica per le amministrazioni Le pubbliche amministrazioni progetteranno, realizzeranno e svilupperanno i propri sistemi e servizi informatici e digitali secondo regole omogenee e virtuose di condotta tecnologica, valide per tutte le amministrazioni sul territorio nazionale, in modo da agevolare e semplificare il processo comune di trasformazione digitale del paese e offrire ai cittadini un accesso più facile ai servizi digitali.
Semplificazione per la piattaforma digitale nazionale dati Il decreto introduce misure di semplificazione per la gestione, lo sviluppo e il funzionamento della piattaforma digitale nazionale dati. Attraverso questa piattaforma vengono resi immediatamente interrogabili, disponibili e fruibili alla Pubblica Amministrazione i dati pubblici e conoscibili. L’interoperabilità e lo scambio dei dati pubblici tra amministrazioni rende più veloce e fluida l’erogazione dei servizi. Ai cittadini e alle imprese non dovranno essere chieste informazioni che la Pubblica Amministrazione già possiede. Le norme non ampliano le informazioni a cui la Pubblica Amministrazione può accedere, ma semplificano la modalità di condivisione dei dati tra i diversi uffici pubblici. La piattaforma consentirà inoltre di valorizzare e rendere immediatamente disponibili alle amministrazioni flussi di macro dati aggregati e anonimizzati, cioè quella parte del proprio patrimonio informativo che non è soggetto a vincoli di riservatezza personale, mettendolo a disposizione delle autorità ai fini dell’assunzione delle decisioni politiche.
I dati dei concessionari pubblici alla PA I concessionari dei servizi pubblici producono nella loro attività dati che possono risultare utili per la gestione della cosa pubblica. Tali dati, di cui il concessionario è entrato in possesso in esecuzione di un contratto con un’amministrazione pubblica, fino ad ora sono rimasti appannaggio esclusivo del concessionario. Una norma del decreto obbliga a prevedere negli accordi negoziali che i concessionari forniscano alle amministrazioni concedenti, in formato aperto, i dati prodotti nell’ambito dell’erogazione del servizio pubblico.
Verso il cloud nazionale Il decreto prevede disposizioni volte a favorire la realizzazione di un cloud nazionale per tutelare l’autonomia tecnologica del Paese, mettere in sicurezza le infrastrutture digitali della Pubblica Amministrazione, garantire la qualità e la sicurezza dei dati e dei servizi digitali. Sfruttando economie di scala in termini di concentrazione della domanda di risorse e di infrastrutture, è possibile disporre di infrastrutture affidabili e sicure. Viene introdotto l’obbligo per le pubbliche amministrazioni centrali di migrare i loro Centri elaborazione dati (Ced), che non hanno i requisiti di sicurezza fissati dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), verso un’infrastruttura ad alta affidabilità, localizzata in Italia, il cui sviluppo è promosso dalla Presidenza del Consiglio. In alternativa le amministrazioni centrali possono far migrare i loro servizi verso soluzioni cloud per la Pubblica Amministrazione che rispettano i principi stabiliti dall’Agid). Lo stesso obbligo viene previsto per le amministrazioni locali che sono tenute a trasferire i propri servizi nella infrastruttura promossa dalla Presidenza del Consiglio o in altra infrastruttura presente sul territorio e in possesso dei requisiti di sicurezza. In alternativa le amministrazioni locali, come quelle centrali, possono trasferire i propri servizi digitali verso soluzioni cloud per la Pubblica Amministrazione, nel rispetto dei requisiti fissati dall’Agid.
Novità per le imprese
- Diritto a innovare La misura ha l’obiettivo di consentire alle imprese, alle università, ai centri di ricerca, alle start-up universitarie che vogliano avviare la sperimentazione di un loro progetto innovativo, di farlo, per un periodo limitato di tempo, chiedendo una semplice autorizzazione in sostituzione di tutti gli ordinari regimi amministrativi e obblighi di legge. Rientrano in questo regime i progetti di innovazione tecnologica i cui risultati attesi comportano effetti positivi sulla qualità dell’ambiente e della vita dei cittadini Il processo autorizzativo semplificato coinvolge il Ministro per l’Innovazione e la Digitalizzazione delegato dalla Presidenza del Consiglio e il Ministero dello Sviluppo economico, Al termine della sperimentazione, in caso di esito positivo, il governo promuove le modifiche normative e regolamentari per consentire a regime lo svolgimento dell’attività sperimentata.
Novità per potenziare le infrastrutture per la connettività
Banda ultra larga Per agevolare il posizionamento della fibra il decreto estende l’utilizzo della cosiddetta “microtrincea”, una tecnica di scavo a basso impatto ambientale che non richiede poi l’effettuazione del ripristino del manto stradale. In questo modo si riducono i tempi dei lavori, considerando che lo scavo tradizionale richiede in media 6 mesi per il ripristino mentre la microtrincea sono necessari soltanto 45 giorni.
5G I sindaci non potranno introdurre limitazioni alla localizzazione sul proprio territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualunque tipologia e non potranno fissare limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici diversi rispetto a quelli stabiliti dallo Stato.